La Regione Piemonte chiede all’esecutivo di definire chiaramente una politica industriale seria per tutelare i livelli occupazionali del gruppo Indesit.
“Siamo riusciti ad impostare un progetto per la tutela dei livelli occupazionali della Indesit.
Ma manca ancora da parte del governo Monti la capacità di dare ascolto in modo meno occasionale alle esigenze dei comparti strategici”, ha detto Claudia Porchietto, assessore al Lavoro della regione Piemonte, dopo la firma dell’accordo fra sindacati e Indesit, presso gli uffici del ministero dello Sviluppo economico.
L’accordo, che prevede azioni di ricollocamento dei lavoratori e un piano di reindustrializzazione dell’area, con la supervisione delle parti sociali e dagli enti locali, è stato definito da Porchietto: “una best practice che dovrebbe essere adottata in molti altri tavoli di trattativa”.
L’accordo Indesit, secondo l’assessore piemontese, a fronte di una “crisi gravissima del comparto dell’elettrodomestico”, “dovrebbe servire soprattutto ad accendere un riflettore sulla necessità da parte del governo di definire urgentemente le linee di una seria politica industriale”.
“Abbiamo l’urgenza di trattare nuove deroghe alle norme europee che ci impediscono di aiutare le aziende piu’ strutturate” ha proseguito Porchietto, portando ad esempio altri paesi europei, come la Germania, che “chiedono deroghe in continuazione, mediamente quasi dieci volte di più dell’Italia. E così arrivano a portarci via le nostre ricchezze industriali come il cosiddetto comparto del bianco”.
“Si parla continuamente di crisi della politica come se fosse quella la priorità. Ma mentre nei palazzi a Roma e altrove si discute di liste ed elezioni, il paese rimane senza risposte alle domande sostanziali” ha concluso Porchietto.