In vista dei ballottaggi per le comunali dell’8 e 9 giugno, il sindacato Ugl scende in campo nella contesa elettorale, aprendo un inusuale fronte di polemiche contro i candidati del centrosinistra. Accade a Taranto e Matera, dove la partita per il comune si giocherà sul filo di pochi voti. Una partita delicata, per la destra di governo, specie dopo le vittorie al primo turno del centro sinistra a Ravenna e soprattutto a Genova. Anche negli altri due comuni capoluogo che andranno al voto nel fine settimana, Taranto e Matera, i candidati del centro sinistra sono usciti dal primo turno nettamente in testa. E dunque tutto vale per tentare di ribaltare il risultato.
A Taranto vanno al ballottaggio il candidato del centro sinistra, Piero Bitetti, che al primo turno ha ottenuto il 37,39%, e l’avvocato Francesco Tacente, espressione di una coalizione civica sostenuta anche dalla Lega, che ha raccolto il 26,14% e al ballottaggio potrà contare sul sostegno del centrodestra. Bitetti, a sua volta, ha stretto intese per garantirsi l’appoggio dei 5 stelle. Apriti cielo: l’Ugl, a questa notizia, è scesa in campo, allarmatissima. “Pur di prendere consensi al ballottaggio per il rinnovo del consiglio comunale di Taranto per l’8 e il 9 giugno- dichiara il segretario nazionale di Ugl metalmeccanici Antonio Spera- Bitetti apre a una proposta del M5S, avvallando delle scelte che avrebbero come risultato un disastro industriale. Forse non hanno chiaro che il negoziato con gli azeri è reso molto più complicato da quanto accaduto con l’inibizione all’uso di uno dei due altoforni. E Taranto non può più essere terreno di sperimentazioni imposte dal centrosinistra e dai pentastellati, non può essere terreno per raccattare in qualunque modo consensi elettorali”.
Ma non solo il futuro dell’Ilva: nel mirino dell’Ugl c’è anche l’ipotesi di un reddito di cittadinanza su misura per Taranto, proposta dei Cinque stelle su cui sarebbero d’accordo Bitetti e il senatore pentastellato tarantino Mario Turco: “è pura demagogia”, ribatte Spera. Turco, peraltro, giusto per ricordarlo, già ai tempi del governo giallo-verde si era dichiarato più o meno esplicitamente favorevole alla chiusura dell’Ilva.
Anche a Matera la confederazione Ugl si schiera contro il candidato del centro sinistra Roberto Cifarelli, uscito dal primo turno col 43%, contro il 37% del candidato di Fratelli d’Italia, Antonio Nicoletti. Qui la ragione del contendere è la sanità, o meglio l’assessore alla sanità lucana Cosimo Latronico, anche lui del centro destra, criticato da Cifarelli di fare campagna elettorale nella sede dell’Asm, dopo aver convinto i medici a candidarsi in una delle liste che sostengono Nicoletti. Ma insorge Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl materana: si tratta di “attacchi personali e inappropriati rivolti all’assessore regionale Latronico, diventato un capro espiatorio e un bersaglio politico in vista del ballottaggio”.
Cifarelli, secondo Giordano, ” ha snaturato il confronto elettorale ed è diventato il megafono di una campagna che ha ridotto il ballottaggio a una sorta di referendum forzato sulla sanità lucana, usato come espediente per distrarre l’elettorato dal vuoto politico e programmatico che caratterizza una coalizione priva di identità, tenuta insieme soltanto dalla passione per le poltrone e da interessi di conservazione e sopravvivenza”. Il riferimento polemico è all’apparentamento, annunciato dal candidato del centro sinistra, con la lista civica dell’imprenditore Luca Prisco, che al primo turno ha ottenuto il 4%. “Siamo di fronte ad una coalizione che non ha nulla da dire sul futuro di Matera e si rifugia nella demagogia, sperando che il rumore copra l’inconsistenza”, insiste Giordano, annunciando pertanto che “l’Ugl sostiene convintamente Antonio Nicoletti al ballottaggio:”un candidato dal curriculum professionale invidiabile e che ha dimostrato equilibrio, concretezza, educazione e una vera idea di futuro per la città”. Lunedì sera, comunque, si tireranno le somme; e chissà cosa resterà di questo scontro tra sindacalisti e politici.
Nunzia Penelope