Stamattina è stato firmato il decreto sugli ammortizzatori sociali per le aree di crisi complessa. Lo ha comunicato oggi il sottosegretario Sorial nell’incontro che si è tenuto presso il Ministero del Lavoro. Con la firma del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, si sbloccano le risorse per circa 60mila lavoratori delle 18 aree di crisi complessa, a partire dalla Sardegna.
“Dopo oltre tre mesi di ritardo – sottolinea la Cgil in una nota – una inadempienza politica e sociale inammissibile pagata da coloro che sono senza occupazione e senza un minimo di reddito.”
Ora il decreto, che sblocca i 117 milioni di euro destinati alle Regioni, passerà al ministero dell’Economia per la firma di Giovanni Tria.
“L’iter non sarà breve – ha sottolineato il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò – i soldi, secondo quanto dichiarato dallo stesso Sottosegretario, non arriveranno prima del mese di giugno. Ci è stata garantito – prosegue D’Alò – l’impegno a seguire passo passo tutto l’iter burocratico per fare in modo che i tempi non si allunghino. Su questo fonte bisogna assolutamente stringere i tempi per evitare che i lavoratori restino scoperti.”
Durante l’incontro le parti hanno affrontato anche il tema nodale del costo dell’energia. Il governo ha comunicato alle parti sociali che continuano le interlocuzioni con l’azienda e che l’incontro previsto per la metà di aprile deve essere spostato a maggio, in quanto i tempi servono per favorire la possibile chiusura dell’accordo con l’azienda. Inoltre al tavolo verrà convocato, oltre l’azienda, anche il sottosegretario Crippa che sta seguendo per il governo tutta la vertenza dell’energia.”
“Il problema strutturale è creare nuovo lavoro – prosegue la Cgil – e gli ammortizzatori devono essere da sostegno all’interno di un disegno di trasformazione economica in grado di rinnovare l’insieme del contesto produttivo e sociale. Per affrontare tale questione chiediamo al Governo l’apertura di un confronto serio e di merito”.
“Abbiamo inoltre chiesto al sottosegretario Sorial – conclude il segretario nazionale Fim Cisl – di intervenire come governo nei confronti di Sider Alloys affinché finalmente si avviino i lavori di pre-revamping per dare la possibilità a tanti lavoratori di poter riprendere il lavoro.”
Per Mirco Rota della Fiom-Cgil nazionale, la firma del decreto è “un primo risultato ottenuto grazie alla determinazione dei lavoratori e dei delegati dell’ex Alcoa di Portovesme, nel Sulcis, attualmente Sider Alloys. In Sardegna i lavoratori di Portovesme, come tutti quelli dell’area di crisi complessa, sono dal 1 gennaio 2019 senza alcun reddito”.
E.G.