Tra i paesi Euro-12, vale a dire quelli che hanno adottato l’euro prima del 2002, l’Italia è quello che fa registrare i peggiori risultati in termini di crescita del Pil pro-capite. E’ quanto sottolinea la Bce nel suo bollettino economico precisando che la crescita della produttività del lavoro nel nostro Paese si è collocata ampiamente al di sotto della media dell’area dell’euro e su livelli tra i più bassi negli Ue-28.
La Bce vede inoltre “una crescita moderata nel secondo trimestre” e “in prospettiva, è atteso un ulteriore ampliamento della ripresa economica”, mentre la domanda interna “dovrebbe essere sorretta dalle misure Bce”, dai progressi sulle riforme strutturali,dal risanamento dei conti, oltre che dal basso prezzo del petrolio e l’export.