Nella sede di Assolombarda si è svolto un incontro tra il management di Candy e i rappresentanti sindacali sulla cessione del gruppo di elettrodomestici italiano di Brugerio (Monza) alla multinazionale cinese Haier, ceduta per 475 milioni di euro. L’incontro era stato chiesto dalle organizzazioni sindacali per avere certezze rispetto agli impegni occupazioni e industriali dell’azienda rispetto al nuovo scenario che si è aperto con la cessione alla multinazionale cinese.
“La dirigenza Candy – riferisce il segretario nazionale della Fim-Cisl, Alessandra Damiani – ha confermato tutti gli impegni di sviluppo e occupazione per Brugherio che attualmente conta oltre 900 tra operai, impiegati, tecnici e progettisti. Ora sarà necessario che quanto detto oggi sia confermato in sede ministeriale il prossimo 17 ottobre, giorno in cui si terrà l’incontro al ministero dello Sviluppo economico”.
Il settore dell’elettrodomestico italiano, dopo le prime ristrutturazioni degli anni ’90, ha subito una ulteriore e profonda riorganizzazione e ristrutturazione negli anni della crisi. Importanti marchi italiani sono passati in mano alle multinazionali estere.
“Grazie alla contrattazione – dice Damiani – siamo riusciti a far fare importanti investimenti e tenere e riportare le produzioni che erano state delocalizzate all’estero in Italia.
Pertanto, riteniamo che anche su Candy si possa lavorare per dare un ulteriore sviluppo a questa azienda, indifferentemente dalla proprietà. Il fatto che i cinesi di Haier abbiamo confermato l’importanza del sito lombardo, non solo per la produzione, ma anche per quanto riguarda la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti destinati anche al mercato extra europeo, rappresenta sicuramente un aspetto positivo che però dovremmo meglio valutare e monitore appena avremo maggiori dettagli sull’accordo di cessione”.