Un’indagine condotta dal sindacato Fp Cgil polizia penitenziaria, attraverso il confronto con i dati dei Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, rileva una vera e propria “emorragia di personale” nelle carceri, legata soprattutto allo spostamento di molti poliziotti penitenziari dagli istituti penitenziari verso gli uffici amministrativi, che nel 2017 porta il totale di poliziotti penitenziari a 36.631 addetti rispetto ai 41.314 del 2007.
In particolare, il sindacato punta il dito contro “la crescita costante di agenti che si spostano dalle carceri verso gli uffici amministrativi attraverso un sistema di mobilità a ‘chiamata diretta’”. Difatti si sottolinea nell’analisi che ai 36.631 agenti previsti vanno sottratti circa 4 mila `distaccati`, di questi addirittura circa 400 in sedi amministrative diverse da quelle della giustizia, che fanno crollare il numero di agenti divisi negli oltre 200 istituti penitenziari della penisola a 32.718, ovvero 8.596 in meno rispetto al 2007.
“Una situazione già critica che, con l’estate alle porte, rischia di diventare una vera e propria emergenza”, sottolinea il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, che fa notare come “la totale insufficienza di personale nelle carceri impedisce a chi svolge questo lavoro di poter esercitare il diritto alle ferie.”
“Con un organico ridotto all’osso, mentre bisognerà attendere mesi per l’implementazione dei circa 500 nuovi prossimi assunti, è concreto il rischio che le lavoratrici e i lavoratori della polizia penitenziaria non possano andare in ferie”, precisa Chiaramonte.
Pertanto la Fp Cgil Polizia Penitenziaria proclama lo stato di agitazione del personale e chiede il rientro immediato negli istituti penitenziari dei poliziotti in esubero nelle sedi amministrative prima del piano ferie.