“Esprimiamo il massimo sdegno per i fatti accaduti nel bar romano nel quale i Casamonica si sono resi protagonisti di un gravissimo sopruso, un sopruso che fa precipitare questa città nel peggiore dei climi, quello mafioso”.Così, in una nota, la Cgi di Roma e del Lazio.
“Quanto avvenuto – continua la nota – fotografa come si vive nelle periferie, in cui ormai sono andati perduti non solo i diritti civili, ma soprattutto quelli sociali. Quello che ci sorprende e riteniamo scandaloso è che i personaggi che hanno commesso reati tanto gravi non siano stati messi in galera il giorno stesso. Se non fosse stato pubblicato il video e l’articolo su Repubblica probabilmente questi loschi figuri sarebbero ancora in giro a terrorizzare il quartiere”.
“E’ necessario intervenire con urgenza. La Cgil esprime solidarietà al proprietario del bar e alla ragazza, peraltro portatrice di handicap, aggredita e si appella alle istituzioni, alla magistratura, alle forze dell’ordine affinché chi si ribella al sopruso mafioso non sia lasciato solo. Si deve creare un modello di giustizia fondato sul principio della certezza della pena per far venir meno la sensazione di impunità di cui godono questi personaggi”.
“La Cgil è consapevole che l’attività repressiva, seppure indispensabile, non è sufficiente a debellare il fenomeno mafioso. Occorre invece sviluppare una cultura che contrasti la mafie individuando un luogo di discussione in cui sia possibile coordinare e far vivere attività utili allo scopo. E per fare questo ci appelliamo anche alle associazioni laiche e cattoliche. Roma ne ha bisogno, i cittadini romani ne sentono la necessità”, conclude la nota