Novità dalle stanze del Cnr. Durante l’incontro con i sindacati dello scorso mercoledì 2 maggio, il presidente Massimo Inguscio ha affermato di voler procedere con la stabilizzazione dei dipendenti precari nei termini previsti dalla relativa circolare applicativa, consentendo così l’immissione in ruolo dei precari a tempo determinato che hanno maturato 3 anni di anzianità con contratto subordinato o flessibile (assegno di ricerca). In tempi quanto più possibile omogenei con quelli relativi ai precari con contratto subordinato, verranno anche banditi concorsi riservati agli assegnisti di ricerca e alle altre forme flessibili.
Inoltre, in applicazione della norma di stabilizzazione c’è l’impegno a prorogare i contratti in essere per il personale precario dell’Ente relativi al triennio di stabilizzazione. È intenzione dell’Ente immettere in ruolo entro l’anno in corso una prima tranche di precari suddivisa tra le due tipologie di assunzione, pari a circa 1.200 unità, in coerenza con la quota 2018 delle risorse stanziate nell’ultima legge di bilancio e distribuite con il recente Dpcm dell’11 aprile 2018.
Sul tema dei finanziamenti per la stabilizzazione, i sindacati hanno ribadito la necessità che siano reperite le risorse necessarie per assumere tutti i 2.700 precari aventi diritto del Cnr e affermano che continueranno a lavorare affinché vengano destinate alla stabilizzazione del precariato della ricerca tutte le risorse necessarie interne agli Enti di ricerca e che già a partire dalla prossima legge di bilancio nuovi fondi vengano stanziati per completare tutte le stabilizzazioni, assumere nuovo personale e far crescere il livello dei finanziamenti ordinari degli Enti.
“Nel frattempo – concludono – incassiamo il buon esito del tavolo che segna simbolicamente l’avvio concreto delle stabilizzazioni per tutti gli Enti di ricerca”.