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Commercio estero, Istat: a marzo export -2,3%, +4,7% su anno

redazione
Maggio17/ 2023

Secondo quanto reso noto dall’Istat, a marzo 2023, dopo due mesi di contenuta crescita, l’export si riduce su base mensile per effetto in particolare della contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli verso i paesi extra Ue. L’import segna un ulteriore calo congiunturale – il settimo consecutivo -, diffuso a tutti i raggruppamenti e più ampio per energia.
Nel periodo di riferimento si stima una flessione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (-6,5%) che per le esportazioni (-2,3%). La diminuzione su base mensile dell’export è sostanzialmente dovuta al calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-4,5%) mentre la flessione dell’export verso l’area Ue è di modesta entità (-0,1%). Nel primo trimestre 2023, rispetto al precedente, l’export è stazionario (0,0%), l’import diminuisce dell’8,0%.
Sempre a marzo, l’export cresce su base annua del 4,7% in termini monetari, mentre si riduce in volume (-3,1%). La crescita dell’export in valore è più sostenuta verso i mercati extra Ue (+6,8%) rispetto all’area Ue (+3,0%). L’import registra una riduzione tendenziale del 9,8% in valore – sintesi di un aumento del 6,1% per l’area Ue e di un’ampia flessione per quella extra Ue (-28,0%) – e dell’8,8% in volume.

Il saldo commerciale 2023 è pari a +7.541 milioni di euro (era -757 milioni a marzo 2022). Il deficit energetico (-5.328 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.269 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 12.869 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.512 milioni).
Nel mese di marzo 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,4% su base mensile e del 2,6% su base annua (da +1,3% di febbraio), si tratta della prima volta da febbraio 2021 e riflettono soprattutto i persistenti ribassi dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro.

e.m.

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