Secondo i dati elaborati da Confcommercio a Luglio 2018 l’indice sul disagio sociale (Misery Index) si è attestato su un valore stimato di 18,2 punti, in riduzione di quattro decimi di punto rispetto a giugno.
La confederazione sottolinea che il ridimensionamento registrato nell’ultimo mese non rappresenta, peraltro, un effettivo miglioramento. Dopo la brusca accelerazione di giugno, infatti, il MIC è tornato su valori di fine 2017, confermando il permanere di un’ampia area di disagio sociale nonostante i progressi registrati negli ultimi anni sul versante dell’occupazione.
Il quadro congiunturale molto incerto, spiega ancora Confcommercio, caratterizzato da un rallentamento dell’attività economica, da un attenuarsi delle dinamiche occupazionali e da tassi d’inflazione elevati per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, rischia, inoltre, di limitare, nel breve periodo, le possibilità di una riduzione del MIC.
A luglio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 10,4%, tornando sui livelli di marzo 2012, in ridimensionamento di quattro decimi di punto rispetto a giugno. Il dato è sintesi di un calo, rispetto al mese precedente, di 28mila occupati e di 113mila persone in cerca d’occupazione. Su base annua si conferma la tendenza positiva dell’occupazione, +277mila unità, e la riduzione del numero di disoccupati, -271mila unità, dati che hanno portato, rispetto a luglio 2017, ad un ridimensionamento del tasso di disoccupazione di 1,1 punti percentuali.
A completare il quadro, rileva ancora Confcommercio, si sottolinea come anche a luglio le ore autorizzate di CIG abbiano mostrato, nel confronto su base annua, una tendenza alla riduzione particolarmente ampia (-57,4%). Questa dinamica ha determinato una flessione, sia in termini congiunturali che tendenziali, delle ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA. Anche sul fronte degli scoraggiati si stima il permanere di una tendenza alla riduzione.
Il combinarsi di queste dinamiche ha portato a un calo del tasso di disoccupazione esteso di quattro decimi di punto in termini congiunturali, e di 1,4 punti nel confronto annuo (tab. 1).
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati del 2,8% su base annua, in aumento di un decimo di punto rispetto a quanto rilevato a giugno.