Cala l’indice di disagio sociale. Il Misery Index Confcommercio di aprile si è attestato su un valore stimato di 16,1, in diminuzione di sette decimi di punto su marzo. Il ridimensionamento registrato nell`ultimo mese dall`area del disagio sociale – l`indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell`impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati – va considerato come temporaneo, in quanto legato a misure una tantum sui prezzi degli energetici.
In linea con quanto registrato negli ultimi mesi, l`andamento dell`indicatore continua ad essere determinato in misura quasi esclusiva dalla componente inflazionistica. Le prime stime relative all`andamento dei prezzi al consumo nel mese di maggio, che segnalano una nuova accelerazione, confermano le difficoltà di riportare l`inflazione su tassi di crescita più contenuti. Il permanere di questa dinamica espansiva rischia, nei prossimi mesi, di riflettersi, in negativo, sui comportamenti dei consumatori, sulle possibilità di recupero dell`economia e sul mercato del lavoro. Elementi che potrebbero produrre un nuovo e significativo ampliamento dell`area del disagio sociale.
Ad aprile il tasso di disoccupazione ufficiale si è confermato all`8,4%. Il dato è sintesi di una limitata riduzione degli occupati (-12mila unità su marzo) e del numero di persone in cerca di lavoro (-17mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+34mila unità su marzo). Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 34,1 milioni, a cui si sommano oltre 11,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di Cig effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula, si stima che questo corrisponda a 75mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 9,4%.
I prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d`acquisto hanno mostrato un temporaneo ridimensionamento scendendo al 5,8% tendenziale dal 6,5% di marzo. Il dato risente in larga misura della riduzione della accise sui carburanti. I primi dati di maggio segnalano, sulla scia degli aumenti dei prezzi nel settore alimentare e di una ripresa degli energetici, una nuova accelerazione. Si consolidano, pertanto, i timori di un ampliamento nei prossimi mesi dell`area del disagio sociale e di modifiche in negativo nei comportamenti d`acquisto delle famiglie.
Cala l’indice di disagio sociale. Il Misery Index Confcommercio di aprile si è attestato su un valore stimato di 16,1, in diminuzione di sette decimi di punto su marzo. Il ridimensionamento registrato nell`ultimo mese dall`area del disagio sociale – l`indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell`impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati – va considerato come temporaneo, in quanto legato a misure una tantum sui prezzi degli energetici.
In linea con quanto registrato negli ultimi mesi, l`andamento dell`indicatore continua ad essere determinato in misura quasi esclusiva dalla componente inflazionistica. Le prime stime relative all`andamento dei prezzi al consumo nel mese di maggio, che segnalano una nuova accelerazione, confermano le difficoltà di riportare l`inflazione su tassi di crescita più contenuti. Il permanere di questa dinamica espansiva rischia, nei prossimi mesi, di riflettersi, in negativo, sui comportamenti dei consumatori, sulle possibilità di recupero dell`economia e sul mercato del lavoro. Elementi che potrebbero produrre un nuovo e significativo ampliamento dell`area del disagio sociale.
Ad aprile il tasso di disoccupazione ufficiale si è confermato all`8,4%. Il dato è sintesi di una limitata riduzione degli occupati (-12mila unità su marzo) e del numero di persone in cerca di lavoro (-17mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi (+34mila unità su marzo). Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 34,1 milioni, a cui si sommano oltre 11,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di Cig effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula, si stima che questo corrisponda a 75mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 9,4%.
I prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d`acquisto hanno mostrato un temporaneo ridimensionamento scendendo al 5,8% tendenziale dal 6,5% di marzo. Il dato risente in larga misura della riduzione della accise sui carburanti. I primi dati di maggio segnalano, sulla scia degli aumenti dei prezzi nel settore alimentare e di una ripresa degli energetici, una nuova accelerazione. Si consolidano, pertanto, i timori di un ampliamento nei prossimi mesi dell`area del disagio sociale e di modifiche in negativo nei comportamenti d`acquisto delle famiglie.
tn