Nel suo intervento al convegno su Basilea III organizzato dall’Abi a Roma, il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, sostiene che le banche europee “devono adattare i loro modelli di business al nuovo contesto, che include nuove regolamentazioni e una accresciuta competizione da istituzioni finanziarie non bancarie, così come da innovazioni tecnologiche nei servizi finanziari”.
“L’aggiustamento – ha aggiunto Constancio – si sta già svolgendo e non ho dubbi che l’industria bancaria, anche dopo un certo ridimensionamento e ristrutturazione, continuerà a giocare un ruolo dominante sul finanziamento dell’economia europea”.
Sul capitolo Italia, Constacio afferma che a dispetto di “una visibile riduzione” sull’incidenza dei crediti deteriorati sulle banche in Italia, “i progressi nel ridurli a livelli gestibili restano insufficienti”. Livelli elevati di Non performing loans, ha ricordato, mettono sotto pressione i livelli patrimoniali, erodono i finanziamenti così come la capacità operativa, compromettendo così l’abilità delle banche di sostenere l’economia.
In generale “la quota di attività che generano meno introiti rispetto ai prestiti che funzionano è un problema considerevole in Europa: gli Npl lordi rappresentano il 4 per cento degli asset nelle banche dell’area euro, a fronte di solo un 0,8 per cento negli Usa. Tuttavia in Italia questa cifra si attesta all’11 per cento – ha avvertito Constancio – in questo modo creando un inevitabile impatto rilevante sulla redditività”.
Tuttavia, “il settore bancario italiano è un esempio tra i Paesi dell’area euro dove sembrano esserci margini per ulteriori consolidamenti” laddove, in termini standard di misurazione della concentrazione “il settore bancario italiano è tra i meno concentrati in Europa”.
“Questo è stato riconosciuto dalle autorità italiane – rileva il vicepresidente della Bce – , che negli ultimi anni hanno introdotto una serie di misure che puntano a consolidare e modernizzare il settore bancario, come la riforma delle banche del credito cooperativo la riforma delle fondazioni bancarie”.
“Questi sono passi importanti per agevolare ulteriori consolidamenti del settore, che sono accolti favorevolmente in Italia e nel resto dell’area euro”.