Sono quasi 61 milioni gli abitanti in Italia nel 2014, appena 12.944 persone in più rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dal bilancio demografico realizzato dall’Istat indicando che tale aumento è relativo alla sola componente maschile della popolazione (+17.026), mentre la popolazione femminile è in diminuzione (-4.082). Lo stesso calcolo, effettuato per la popolazione straniera, ha fatto registrare un incremento di 92.352 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.014.437, pari all’8,2% dei residenti.
La fotografia del bilancio demografico è un paese a crescita zero. Si può osservare che la popolazione residente nel nostro Paese è in realtà arrivata alla crescita zero e che i flussi migratori riescono a malapena a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica naturale. Se i residenti si scompongono in base alla loro cittadinanza (italiana e straniera), la componente italiana risulta in diminuzione (-83.616), seppur mitigata dall’acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+130 mila circa).
Al netto delle rettifiche dovute alla revisione anagrafica, il cui saldo residuale si attesta a +10.869 unità, l’incremento è stato molto limitato (2.075 unità complessive, pari a +0,003%), da attribuirsi esclusivamente alle migrazioni dall’estero, che compensano appena il calo di popolazione dovuto al saldo naturale negativo. Per la sola popolazione straniera l’aumento è di 85.691 unità (+1,7%). Conseguentemente, se si calcola la variazione della popolazione con cittadinanza italiana, al netto delle rettifiche post-censuarie, si ottiene un valore negativo, pari a -83.616 abitanti (-0,15%).
Nel corso del 2014 – rileva l’Istat -sono state registrate 502.596 nascite e 598.364 decessi. Pertanto, il saldo naturale (differenza tra nati e morti) è negativo per 95.768 unità, che rappresenta un picco negativo mai raggiunto dal biennio 1917-18 (ultimi due anni del primo conflitto mondiale) e ancora più elevato di quello del 2012, quando la mortalità fece registrare valori particolarmente elevati nei mesi invernali.
Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano. Il numero dei nati è diminuito rispetto al 2013 (-11.712, pari a -2,3%), seguendo un andamento già registrato a partire dal 2009. Il calo si registra in tutte le ripartizioni in misura piuttosto uniforme e principalmente nelle regioni del Nord-est (-3,0%).
Si conferma così la tendenza alla diminuzione delle nascite già osservata negli anni 2009-2013: sono circa 75 mila in meno i nati negli ultimi cinque anni.