Sale l’inflazione in Italia. Secondo le stime diffuse dall’Istat, ad aprile aumenta dello 0,2% su base mensile e del 2% su base annua, dal +1,9% registrato nel mese precedente. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, quelli del ‘carrello della spesa’, registrano un`accelerazione (da +2,1% a +2,6%), mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto rallenta (da +1,9% a +1,6%).
L`inflazione acquisita per il 2025 sale a +1,5% per l`indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.
La “lieve accelerazione” del tasso d`inflazione si deve principalmente – ha spiegato l’Istat – alla dinamica dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +27,2% a +32,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%), ma anche all`aumento del ritmo di crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) e lavorati (da +1,9% a +2,3%). I prezzi degli Energetici non regolamentati decelerano (riportando il tasso di variazione su valori negativi da +0,7% a -2,9%), come anche quelli dei Tabacchi (da +4,6% a +3,4%).
Nel mese di aprile l`”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,7% a +2,1%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +1,8% a +2,2%).
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +1,5% a +1,1%), mentre quella dei servizi si accentua (da +2,5% a +3%).
Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si amplia, portandosi a +1,9 punti percentuali contro i +1,0 del mese precedente.
L`aumento congiunturale dell`indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,4%), ma anche a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,7%), che risentono entrambi di fattori stagionali. Un sostegno alla dinamica congiunturale dell`indice generale si deve inoltre agli Alimentati, sia non lavorati (+0,7%) sia lavorati (+0,5%). La diminuzione dei prezzi degli Energetici, regolamentati e non regolamentati (rispettivamente -6% e -5,3% rispetto a marzo), ha esercitato un effetto di contenimento alla crescita dei prezzi al consumo su base mensile.
In base alle stime preliminari, l`indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione pari a +0,5% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e a +2,1% su base annua, come nel mese precedente.
Ad aprile 2025, “l`inflazione – è il commento dell’Istat – sale al 2%, dall`1,9% di marzo, perlopiù a causa delle tensioni sui prezzi degli Alimentari (+3%, da +2,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4% da +1,6%), che risentono di fattori stagionali.
Nel settore energetico si accentua la crescita su base annua dei prezzi degli Energetici regolamentati (+32,9% da +27,2% di marzo), nonostante il sensibile calo congiunturale (-6%), mentre rallenta quella degli Energetici non regolamentati (-2,9% da +0,7%). In aumento il ritmo di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6% da +2,1%) e l`inflazione di fondo (+2,1%)”.