La ripresa economica dell’area euro si sta “rafforzando ed ampliando”, rileva il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto annuale a seguito della missione di ispezione. Tuttavia le prospettive di medio e lungo termine restano soggette a “significativi rischi al ribasso”. Tra questi il fatto che i Paesi ad elevato debito potrebbero risentire di aumenti dei costi di rifinanziamento.
Inoltre le debolezze strutturali nel sistema bancario europeo, in termini di basa redditività e elevate sacche di crediti deteriorati potrebbero “innescare dissesti finanziari”. Infine il sostegno politico verso l’integrazione europea appare eroso dai persistenti squilibri tra Paesi e dalla mancanza di convergenza
Per quanto riguarda il Pil, il rapporto sull’area euro pronostica un ritorno del Prodotto interno lordo ai livelli precedenti alla crisi solo a metà del prossimo decennio, laddove in un Paese come la Germania è già risalito ben oltre questa soglia.
Il quadro è quello di una ripresa economica che prosegue nell’insieme dell’unione valutaria. “La crescita dovrebbe attestarsi all’1,9 per cento quest’anno e rallentare modestamente all’1,7 per cento nel 2018. Germania e Spagna resteranno i principali motori della crescita, laddove Italia e Francia – si legge – beneficeranno con diverso grado della ripresa”.
Nel frattempo secondo l’istituzione di Washington, la Bce continuerà a mantenere una politica monetaria accomodante.