La Pubblica Amministrazione italiana si trova di fronte a sfide cruciali che richiedono interventi strutturali e mirati, in un momento in cui la capacità di attuare le missioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è determinante per il futuro del Paese. Durante la XXII Assemblea Congressuale della FP CIDA, la Federazione della Funzione Pubblica della CIDA, dirigenti e alte professionalità si sono riuniti per discutere delle riforme necessarie per rafforzare la stabilità della dirigenza, rimuovere le disparità economiche e normative e rendere il percorso professionale dei dirigenti pubblici più attrattivo.
Uno dei temi più preoccupanti emersi durante l’Assemblea è il freno alle assunzioni previste nella Manovra 2025, che impone un tetto del 25% agli ingressi legati al turnover nella Pubblica Amministrazione. “In pratica, per ogni quattro dipendenti che andranno in pensione, ne potranno essere assunti solo tre”, ha sottolineato il Presidente della FP CIDA, Giorgio Germani. “Questa misura non è solo un grave passo indietro rispetto agli impegni degli ultimi anni, ma rischiando di paralizzare il rinnovamento della Pubblica Amministrazione. Un freno di questo tipo mette seriamente a rischio la capacità del settore pubblico di attuare le missioni cruciali del PNRR e, se esteso anche alla dirigenza e alle alte professionalità, rallenterà drasticamente il processo di modernizzazione della PA. Non possiamo permettere che la Pubblica Amministrazione torni a essere percepita come un semplice ammortizzatore sociale, senza il dinamismo necessario per affrontare le sfide del futuro”.
Accanto al tema delle assunzioni, il dibattito si è acceso anche sul nodo cruciale dei tetti retributivi. È emerso con preoccupazione che politiche troppo rigide in questo ambito potrebbero ridurre la competitività della Pubblica Amministrazione rispetto al settore privato e internazionale. Il Presidente della FP CIDA, Giorgio Germani, ha sottolineato: “L’introduzione di ulteriori e più penalizzanti tetti retributivi rischia di penalizzare figure strategiche e altamente qualificate. Occorre trovare un equilibrio che non appiattisca le retribuzioni e permetta di mantenere professionalità di alto livello nella nostra PA.” La capacità di attrarre e mantenere i migliori talenti nel sistema pubblico è vista come prioritaria per il rilancio e il buon funzionamento della PA.
Non poteva essere trascurato il problema dei ritardi nei rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), che ha generato incertezze tra il personale e rallentato il progresso delle amministrazioni. Le tornate contrattuali 2019/2021 e 2022/2024 hanno subito ritardi significativi, rendendo difficile garantire stabilità ai dipendenti. Germani ha ribadito: “Dobbiamo trovare meccanismi più efficienti per accelerare la contrattazione e garantire maggiore stabilità al personale pubblico. Si potrebbe, ad esempio, prevedere per legge i termini perentori per le autorizzazioni necessarie alla sottoscrizione delle ipotesi di CCNL che normalmente aspettano mesi, a volte quasi 1 anno, per arrivare alla sottoscrizione definitiva”. Ancora in tema di rinnovi contrattuali Germani ha osservato che “si è finalmente introdotta la disciplina delle elevate professionalità. In alcuni comparti ciò ha generato un positivo passo in avanti, mentre nei confronti dei Direttori sga delle scuole si è operata una ingiustificata regressione ”
Apprezzata la misura prevista nella manovra di prolungare l’età di permanenza in servizio fino ai 70 anni per i dirigenti pubblici. Questa soluzione ha il potenziale di valorizzare le competenze dei dirigenti senior, garantendo continuità nella gestione amministrativa. Tuttavia, è chiarito che tale opportunità non deve ostacolare l’ingresso di nuove figure professionali, indispensabili per assicurare un sano ricambio generazionale. Germani ha sottolineato che “non possiamo permetterci di disperdere il patrimonio di competenze dei dirigenti senior, ma è altrettanto importante favorire un sano ricambio generazionale. Oggi, per avere una buona amministrazione, è fondamentale avere un management pubblico competente e ben gestito.” Investire nelle persone, nelle tecnologie digitali e nei servizi pubblici è la chiave per un’amministrazione credibile, affidabile e capace di rispondere alle esigenze della collettività.
Tra le soluzioni discusse durante l’Assemblea sono emerse alcune proposte concrete per il futuro della Pubblica Amministrazione:
Sistema di mentoring: I dirigenti senior possono svolgere un ruolo cruciale nella trasmissione di know-how alle nuove generazioni, favorendo una crescita professionale che allinei la Pubblica Amministrazione agli standard del settore privato.
Valutazione esterna: È stata proposta l’introduzione di un sistema di valutazione esterna dell’operato delle Pubbliche Amministrazioni, ispirato ai modelli internazionali, che faccia capo a commissioni parlamentari supportate da autorità indipendenti. Questo tipo di controllo è essenziale per aumentare la produttività e combattere l’autoreferenzialità.
Digitalizzazione e flessibilità: La pandemia ha dimostrato l’importanza della digitalizzazione e del lavoro agile. Germani ha concluso: “Solo gestendo persone, tecnologie e organizzazione in modo coordinato potremo garantire un’amministrazione efficiente e capace di affrontare le sfide del futuro.”