La Flc Cgil dell’Università di Genova esprime solidarietà alle studentesse e agli studenti che in questi giorni manifestano per l’attivazione di uno sportello antiviolenza in Ateneo. “Il tema delle molestie e violenze di genere – sottolinea il sindacato in una nota – non riguarda solo le studentesse, ma anche le lavoratrici dell’Ateneo e l’intera comunità universitaria. La Convenzione 190 dell’Ilo, ratificata dall’Italia nel 2021, ha ampliato e codificato le tutele contro le violenze e le molestie nei luoghi di lavoro, introducendo un quadro sanzionatorio più articolato e rigoroso”.
“La violenza di genere – prosegue la nota – è una questione culturale e, come tale, va contrastata con azioni concrete che aumentino la consapevolezza, a livello sia maschile che femminile, riguardo al fenomeno delle molestie di genere. È fondamentale educare la comunità universitaria a riconoscere segnali, contesti e comportamenti nocivi, comprendendo anche gli effetti psicologici, organizzativi e legali che ne derivano. L’obiettivo primario deve essere la creazione di un ambiente di studio e di lavoro rispettoso, in cui le vittime di violenza di genere (compresa quella digitale) e di molestie possano contare su strumenti adeguati di tutela e percorsi di supporto”.
“Chiediamo – spiega la Flc Cgil di Unige – che l’Ateneo si colleghi alle reti territoriali antiviolenza e monitori le violazioni disciplinari legate a tematiche di genere, aggiornando i codici di comportamento e disciplinari per rafforzare la lotta contro questi fenomeni. Il Piano di Azioni Positive di Unige, ormai scaduto, predisposto dal Cug e dal Cpo, aveva come obiettivo il contrasto ad ogni forma di discriminazione. L’Azione 11 del piano proponeva la creazione di uno sportello di ascolto di Ateneo, un punto di prima accoglienza che potesse orientare verso i servizi esistenti (sia interni all’Ateneo che territoriali, come i centri antiviolenza e i gruppi di auto-mutuo aiuto). Inoltre, lo sportello avrebbe dovuto essere in grado di rilevare altre situazioni di malessere, come il fenomeno del ‘grey mobbing'”.
“Continueremo come rappresentanti sindacali – conclude la nota – a lavorare negli organismi d’Ateneo, per spostare le priorità dell’agire universitario nei termini della creazione di un Welfare Universale d’Ateneo, adeguatamente finanziato. Ciò contribuirebbe a creare anche quegli strumenti d’ascolto e di denuncia, proposti dalle studentesse e dagli studenti. Per questo siamo idealmente al loro fianco e la Flc Cgil domani sarà in piazza per dire no ai tagli ai fondi per l’istruzione e per la ricerca e per chiedere che, in tutto il Paese, sia pienamente garantito il diritto allo studio”.
E.G.