Secondo quanto riferisce l’Unione nazionale dei giudici di pace, lo sciopero di tre settimane indetto contro la riforma della magistratura onoraria e di pace ha avuto adesioni superiori al 95%. Lo sciopero si protrarrà fino al 23 luglio.
“Stiamo garantendo solo la tenuta di un’udienza a settimana e degli atti indifferibili e urgenti”, dichiara in una nota la presidente Mariaflora Di Giovanni, “che è poi quel che succederà nel futuro laddove il Consiglio dei Ministri dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta dal Ministro Andrea Orlando che sarà un disastro per il Paese. “
Di Giovanni precisa che “con un impegno lavorativo massimo dei giudici di pace di appena due giorni a settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo pieno”, e il contestuale raddoppio delle attuali competenze, “i processi civili dureranno 5 anni e passa, i processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati, diventerà persino impossibile assicurare le convalide delle espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi altro atto urgente”.
“Gli uffici del Giudice di Pace sono gli unici che hanno garantito il rispetto dei termini di ragionevole durata del processo”, precisa la Presidente Di Giovanni, “in media definiamo le cause in un anno e costiamo allo Stato appena 70 milioni di euro, ossia 20 volte di meno dei magistrati di carriera, pur trattando già oggi il 50% del contenzioso civile di primo grado.”
“Senza il nostro apporto a tempo pieno – continua Di Giovanni -, la Giustizia si fermerà ed a pagarne le conseguenze saranno le classi sociali medie e meno abbienti, con milioni di cittadini e piccole imprese impossibilitati a far valere le loro ragioni”.
“La nostra è innanzitutto una battaglia di civiltà”, conclude la presidente del sindacato dei giudici di pace, “nel momento in cui il Governo decide di assegnare l’80% del contenzioso giudiziario a magistrati precari e senza diritti, si stanno calpestando proprio i diritti di quell’80% dei cittadini che dovranno rivolgersi ai nostri uffici con la certezza che non potranno mai ottenere Giustizia”. Lo sciopero dei giudici di pace.