Whirlpool ha presentato stamattina al Ministero dello Sviluppo economico il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, attività che oggi danno lavoro a 5.150 lavoratori, riservandosi di presentare entro fine giugno un ulteriore piano di integrazione relativo alle altre funzioni impiegatizie, che attualmente occupano 1.400 persone.
La multinazionale americana, “nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni – sottolinea Gianluca Ficco, coordinatore di settore della Uilm nazionale – e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia”, ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca, annunciando la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di ottocento persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), precisamente quello di Albacina i cui seicento lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche.
l piano prevede di converso la crescita di alcune fabbriche, in particolare quella di Varese dove si preannuncia un incremento occupazionale di 280 persone, e quella di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura.
“Noi abbiamo espresso il nostro più profondo dissenso – spiega Ficco al termine dell’incontro presieduto dal Ministro Guidi fra Whirlpool e i sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm – e abbiamo chiesto a Whirlpool di rispettare gli accordi pregressi, compreso quello ereditato la Indesit e firmato proprio in sede ministeriale poco più di un anno fa, secondo cui tutte le fabbriche hanno una missione produttiva e fino al 2019 nessun lavoratore può essere licenziato. Confidiamo che il governo ci aiuti a far rispettare quell’intesa di cui esso stesso fu parte”.
“E` singolare – sottolinea il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca – che su una vicenda di tale rilevanza il governo nazionale abbia escluso la partecipazione delle Regioni”. Da tempo “abbiamo chiesto a Whirlpool il rispetto degli impegni occupazionali e produttivi sottoscritti nell`accordo del 3 dicembre 2013 – spiega Spacca – a difesa dell`occupazione, del rilancio degli investimenti e della centralità delle Marche nella strategia aziendale del Gruppo. La finalità della Regione è di favorire un piano industriale virtuoso per l`integrazione tra Whirlpool e Indesit, le cui condizioni sono il rispetto dell`accordo 2013, la tutela dell`occupazione, delle prospettive produttive della prima azienda industriale delle Marche, del suo vastissimo indotto di pmi sul territorio.”