Il ministro dell`Istruzione dell`Università e della Ricerca Valeria Fedeli ha incontrato oggi al Miur le organizzazioni sindacali in vista del rinnovo del contratto di comparto e dell`area dirigenziale del settore “Istruzione e Ricerca”, che comprende i dipendenti di Scuola, Università, Alta formazione artistica musicale e coreutica, Enti pubblici di ricerca.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 7 giugno, delle modifiche al Testo Unico per il pubblico impiego, è stato possibile avviare con i sindacati il lavoro preliminare che porterà alla predisposizione, da parte del Miur, delle linee di indirizzo per il rinnovo contrattuale per il periodo 2016-2018. Un lavoro che si inserirà nella cornice dell`accordo per il rinnovo dei contratti pubblici sottoscritto il 30 novembre scorso fra Governo e sindacati.
All`incontro di oggi, riferisce il Miur in una nota, hanno preso parte i rappresentanti di tutti i settori del comparto Istruzione e Ricerca, che fa parte dei quattro comparti di contrattazione in cui sono aggregati i dipendenti pubblici dopo l`accordo sottoscritto all`Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) nel luglio del 2016.
In particolare il comparto e l`area dirigenziale dell`Istruzione e della Ricerca comprendono i dipendenti della scuola (dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari); dell`AFAM (direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori); dell`Università (dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo); degli Enti pubblici di ricerca (dirigenti, personale amministrativo e di ricerca di 21 enti).
“Oggi abbiamo avviato un lavoro importante per la composizione e la condivisione delle linee di indirizzo – sottolinea Fedeli -. Partiranno subito tavoli di approfondimento sui singoli settori (scuola, università, ricerca, Afam), che si concluderanno i primi di luglio. I tempi – prosegue – saranno serrati: sono passati troppi anni dall`ultima stagione contrattuale, non è possibile attendere ancora. Il riconoscimento professionale ed economico di chi sta nella Scuola, nell`Università, nell`Afam, nella Ricerca è centrale. Dobbiamo ribadirlo con forza. Perché è da qui che riparte la possibilità di crescita effettiva e vera del Paese”, conclude il ministro.