Nei primi nove mesi dell’anno c’è stato un netto aumento delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 359mila a 537mila (+178mila, in crescita del 49,4%). E’ quanto rileva l’osservatorio sul precariato dell’Inps. In aumento risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+11mila con un incremento del 23,2%).
Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-settembre sono state 5.527.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita ha riguardato i contratti a tempo indeterminato, di apprendistato, stagionali e intermittenti. Risultano invece in diminuzione i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione.
Le cessazioni sono state 4.950.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione e di rapporti a termine. In crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale, di apprendistato e a tempo indeterminato.
Le imprese con oltre 15 dipendenti, rileva l’Inps, presentano in tutti e tre i trimestri dell’anno una contrazione delle assunzioni, mentre quelle fino a 15 dipendenti risultano sostanzialmente stabili nel primo e secondo trimestre e in calo nel terzo. Quanto ai motivi di cessazione, in tutti i trimestri del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018 si registra una contrazione sia dei licenziamenti per motivi economici che delle conclusioni per fine termine. Risultano invece in crescita le dimissioni.
L’istituto di previdenza segnala che nei primi nove mesi su un totale di 1.861.000 nuovi rapporti a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato), attivati sia con assunzioni che con trasformazioni da rapporti a termine, i nuovi rapporti agevolati risultano pari a 452mila (circa il 24%), di cui 73mila dovuti all’esonero strutturale giovani under 35 previsto dalla legge di stabilità 2018.
Il saldo annualizzato (la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta positivo e pari a +316mila. Si conferma l’inversione di tendenza, già segnalata fin dagli inizi del 2018, tra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello dei rapporti a tempo determinato. In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da +33mila a +378mila, quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +178mila a -194mila.
Permangono positivi i saldi annualizzati delle altre tipologie di rapporti rilevati, ad eccezione dei rapporti in somministrazione che a settembre hanno evidenziato un saldo annualizzato pari a -13mila. La consistenza dei lavoratori impiegati con contratti di prestazione occasionale, a settembre si attesta intorno alle 19mila unità (pressoché stabile rispetto allo stesso mese del 2018). L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 221 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del libretto famiglia, a settembre risultano circa 8mila, in lieve crescita rispetto a settembre 2018. L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 174 euro.
Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 25,8 milioni, in aumento del 35,4% rispetto allo stesso mese del 2018 (19,1 milioni). Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a ottobre 2019 sono state 12,3 milioni. Un anno prima, nel mese di ottobre 2018, erano state 7,4 milioni: di conseguenza, la variazione tendenziale è pari a +67,1%. In particolare, la variazione tendenziale è stata pari a +78,7% nel settore Industria e -2,4% nel settore Edilizia. La variazione congiunturale registra, nel mese di ottobre 2019 rispetto al mese precedente, un incremento pari al 118,3%.
Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a ottobre 2019 è stato pari a 13,5 milioni, di cui 6,2 milioni per solidarietà, registrando un incremento pari al 16,0%rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, che registrava 11,6 milioni di ore autorizzate. Nel mese di ottobre 2019 rispetto al mese precedente si registra una variazione congiunturale pari al +17,1%.
Gli interventi in deroga sono stati pari a circa 15 mila ore autorizzate a ottobre 2019 registrando un decremento del 81,5% se raffrontati con ottobre 2018, mese nel quale erano state autorizzate circa 79 mila ore. La variazione congiunturale registra nel mese di ottobre 2019 rispetto al mese precedente un decremento pari al 30,5%.
TN