A marzo l`indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% di febbraio), confermando la stima preliminare. Lo ha reso noto l’Istat aggiungendo che i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un`inversione di tendenza da +0,2% a -0,1%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto accelerano da +0,1% a +0,7%.
La lieve accelerazione dell`inflazione si deve prevalentemente all`inversione di tendenza dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (che passano da -3,6% a +1,7%) e, in misura minore, all`accelerazione di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1% a +2,2%).
L`”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano lievemente portandosi entrambe a +0,8%, da +0,9% di febbraio.
L`aumento congiunturale dell`indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,2%) e, in misura minore, dei Servizi relativi ai trasporti (+1,3%).
L`inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,9% per l`indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
L`indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento su base mensile dell`1,8%, prevalentemente per effetto della fine dei saldi invernali dell`abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto, e dello 0,6% su base annua (da +1,0% di febbraio), confermando la stima preliminare.
“Per la prima volta da febbraio 2020, i prezzi dei Beni energetici non regolamentati – è il commento dell’Istat – tornano a crescere su base annua. L`inflazione accelera così per il terzo mese consecutivo e, pur rimanendo al di sotto di un punto percentuale, torna ai livelli di maggio 2019. Nello stesso tempo, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa registrano una variazione tendenziale negativa, seppur contenuta (non accadeva da febbraio 2018 quando registrarono un calo dello 0,6%)”.
TN