Nel 2015 le unità di lavoro irregolari sono 3 milioni 724 mila, in prevalenza dipendenti (2 milioni 651 mila), in aumento sull’anno precedente (rispettivamente +57 mila e +56 mila unità). Il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza delle unità di lavoro (Ula) non regolari sul totale, è pari al 15,9% (+0,2 punti percentuali rispetto al 2014). Sono i dati elaborati dall’Istat nel report sull’economia non osservata.
Il tasso di irregolarità dell’occupazione è particolarmente elevato nel settore dei servizi alle persone (47,6% nel 2015, 0,2 punti percentuali in più del 2014), ma risulta molto significativo anche nei settori dell’agricoltura (17,9%), delle costruzioni (16,9%) e del commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (16,7%).
E. M.