“Il rapporto annuale dell’Istat delinea il quadro di un paese sempre più fermo ed immobile, oggi in piena recessione demografica, dove continua la fuga allarmante dei giovani dai 20 ai 34 anni dalle regioni del Mezzogiorno verso il centro- nord. Un paese dove si addensano solo nuove nubi ed incertezze sul quadro economico e sociale. Insomma è l’ennesimo campanello d’allarme per il Governo chiamato a rivedere profondamente la sua politica economica ”. È quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una nota sul rapporto annuale dell’Istat.
“Permane nel nostro paese una situazione di ristagno dei livelli occupazionali, con un’area di precarietà molto estesa e con un peggioramento della situazione lavorativa nelle aree del centro e del sud. È soprattutto evidente nel rapporto dell’Istat la crescita delle diseguaglianze sociali e dell’area di emarginazione, soprattutto nelle periferie urbane delle città. Un fenomeno di esclusione sociale che riguarda tutte le aree del paese e che ormai investe drammaticamente tutte le generazioni. L’Italia si conferma dal rapporto un paese dalle grandi opportunità sul piano delle ricchezze architettoniche e culturali, ma che non crede nel proprio futuro, come dimostra la grave, preoccupante crisi demografica, di cui non si ha memoria nella storia italiana negli ultimi cento anni, frutto anche della mancanza di politiche a favore della natalità, del sostegno alla famiglia e di una migliore conciliazione tra lavoro e cura della famiglia”.
TN