Archiviato con successo il rinnovo del contratto nazionale, la Fiom fa il punto sulle strategie da mettere in campo per la seconda tappa della contrattazione, e cioe’ quella in azienda. In un documento di undici pagine, varato oggi dall’assemblea nazionale riunita a Roma, si fissano i cardini di quella che nei prossimi mesi sara’ l’azione sindacale della categoria guidata da Maurizio Landini. Il documento e’ stato approvato con 408 voti, 31 contrari e 17 astenuti.
Tra le richieste ‘’preliminari’’, spicca quella di avere al piu’ presto una legge sulla rappresentanza che, si legge nel documento, ‘’affermi il diritto di voto dei lavoratori per la validazione degli accordi collettivi a ogni livello, per l’elezione delle Rsu e per la misurazione della rappresentativita’ delle organizzazioni sindacali e datoriali’’. E ancora, i metalmeccanici della Cgil chiedono un rafforzamento degli ammortizzatori sociali, ormai prossimi alla scadenza, mentre non si sono ancora estinti gli effetti negativi della crisi sulle aziende e, di conseguenza, sull’occupazione. In particolare, la Fiom chiede al governo di seguire l’esempio messo in campo fin dal 2008, quando la crisi fu fronteggiata ‘’con accordi che hanno saputo coniugare la tutela dell’occupazione con le riorganizzazioni aziendali’’.
Inoltre, il documento osserva che l’elemento di ‘’novita’’ degli ultimi anni e’ rappresentato dall’’’abbattimento delle classiche barriere o suddivisioni settoriali che rendono non più rinviabile una ridefinizione degli ambiti contrattuali e delle rispettive categorie’’. Il perimetro dei processi produttivi, prosegue il testo, ‘’si allarga sempre piu’, senza più distinzioni tra impresa madre e fornitori, tra manifattura e servizi, tra le mansioni svolte dai lavoratori contrattualizzati e riconoscibili e lavoratori non contrattualizzati negli appalti e nella filiera’’. Di qui, la necessità di porre mano a un ‘’riordino’’ complessivo, nel quale la bussola deve essere costituita dalla ‘’riunificazione dei diritti, delle conoscenze e della rappresentanza del lavoro’’, ma anche di dare nuovi contenuti all’azione contrattuale.
Infine, il documento pone l’accento sul welfare contrattuale, affermando l’intenzione di spingere la contrattazione, sia nazionale che di secondo livello, sempre piu’ in direzione di un ‘’welfare sociale previdenziale, solidale, mutualistico e inclusivo a sostegno di diritti fondamentali – compresa la cura e l’istruzione- e che corrisponda, in ogni caso, ai bisogni reali delle persone’’.