Domani, 20 maggio, si terrà lo sciopero della scuola proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Lo sciopero interesserà per tutta la giornata le scuole italiane: sono più di 8.600 gli istituti, presenti su tutto il territorio con oltre 40.000 sedi scolastiche, molte delle quali saranno chiuse per effetto di una partecipazione che si preannuncia molto alta, spiegano in una nota congiunta i sindacati. Manifestazioni si terranno in tutte le principali città italiane, organizzate dalle strutture territoriali e regionali dei sindacati e la manifestazione nazionale di Roma partirà alle 10 per concludersi davanti al Miur di viale Trastevere.
La protesta di domani riguarda direttamente tutte le professionalità presenti nella scuola: personale ATA, docenti, dirigenti “che chiedono che il valore della scuola pubblica non sia declamato a parole, ma sostenuto concretamente da forti politiche di investimento”. Tre le parole chiave che riassumono ragioni e obiettivi della giornata di lotta: “contratto, partecipazione, stabilità del lavoro, per superare gli aspetti più devastanti e deleteri della legge 107 del 2015”.
I sindacati chiedono di rinnovare un contratto fermo da anni, “una situazione che la stessa Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima e che si è fatta assolutamente intollerabile. Un contratto – aggiungono – che riconosca in modo adeguato il valore del lavoro in un settore di importanza strategica per il Paese, riavvicinando le retribuzioni del personale della scuola a quelle di altri comparti della Pubblica Amministrazione e a quelle degli altri Paesi europei”.