Crolla l’utilizzo della cassa integrazione nelle aziende metalmeccaniche lombarde ma la ripresa stenta a decollare. È quanto emerge dal 43esimo rapporto dell’Osservatorio sulla crisi e l’occupazione promosso dalla Fim Lombardia.
L’elemento più significativo che emerge dall’analisi dei dati del primo semestre una forte contrazione delle imprese coinvolte da situazioni di crisi: il numero è calato del 16,83% rispetto allo scorso semestre e del 51,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. La cassa integrazione straordinaria ha registrato un calo del 62,96% rispetto al secondo semestre 2016, con 2.090 lavoratori interessati contro 5.642. In calo del 47,2% le aziende coinvolte. Più lieve (-11,6%) il calo del cassa ordinaria.
“Serve una spinta per la ripresa, i dati dimostrano che diverse imprese si sono assestate su situazioni di tenuta che però non consentono quella crescita occupazionale di cui avremmo bisogno per riassorbire le troppe persone rimaste senza lavoro in questi ultimi anni”, ha sottolineato Enrico Civillini, segretario generale Fim Cisl Lombardia. “Anche il crollo dell`utilizzo di cassa integrazione straordinaria – aggiunge – dimostra l`uscita da condizioni di crisi strutturali ma dobbiamo purtroppo ricordare che questo calo va comunque a inserirsi in un contesto di forte deindustrializzazione consolidatosi in questi anni”.
Complessivamente, sono state 509 le aziende e 14.744 i lavoratori che nel 1° semestre di quest’anno sono stati coinvolti da processi di crisi e resta alto il numero dei licenziamenti, anche se in calo rispetto al secondo semestre 2016 (1.010 contro 1.901). Negli ultimi due anni il numero dei lavoratori licenziati tocca quota 6.965, confermando il persistere della crisi e la deresponsabilizzazione di diverse aziende rispetto all`impatto sociale.