“Scelgano i partiti, in Parlamento, tra queste soluzioni alternative. Un governo neutrale ma pienamente in carica fino a fine anno o nuove elezioni subito”. Cosi’ oggi Sergio Mattarella, al termine dell’ennesimo e inutile giro di consultazioni tra le forze politiche.
“Nel corso dei colloqui di oggi – spiega il capo dello Stato – ho chiesto se vi fossero altre possibilità di intesa. Ma non vi è alcuna possibilità di una maggioranza nata da un accordo politico. Esclusa la possibilità di un governo politico di minoranza. Credo che sia più rispettoso del voto degli italiani che a portare alle elezioni sia un governo non di parte. Ringrazio comunque il premier del governo dimissionario Gentiloni. Quale che siano le decisioni che assumeranno i partiti, è doveroso dare vita a un governo. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta al Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle importanti decisioni da prendere in Europa”.
“Dai partiti, nei giorni addietro è venuta richiesta di altro tempo utile per raggiungere un’intesa. Ma nel frattempo – spiega ancora Mattarella, entrando nel merito delle scelte da fare -, in mancanza di accordi, consentano che nasca un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà comunque a dicembre, per poi andare al voto”.
“L’altra ipotesi – aggiunge il presidente – è un voto anticipato, ma si è sempre evitato di votare in estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, ma con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria. Va considerato anche il rischio ulteriore della speculazione finanziaria sui mercati internazionali. E anche che, a legge elettorale invariata, si riproduca la stessa attuale situazione. Va tenuto anche in debito conto il tema dei tempi minimi per assicurare la partecipazione alle elezioni”.
“Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza essere neanche avviata” conclude Mattarella.