In Italia gli adulti laureati sono, in proporzione, meno che negli altri paesi europei (il 18% di laureati, contro il 37% della media Ocse), con una prevalenza maggiore di laureati in discipline umanistiche: il 30% degli adulti italiani con un`istruzione superiore è laureato in queste discipline, la percentuale più alta tra i Paesi Ocse. L`orientamento dei neolaureati italiani è quindi poco legato ai bisogni emergenti dell`economia: il 39% dei neolaureati di primo livello si è laureato in discipline artistiche/umanistiche, con conseguenze negative per il tasso di occupazione dei laureati, in particolar modo per le donne, più spesso laureate in discipline a basso tasso di occupazione. È quanto emerge dal rapporto “Education at a Glance 2017 – Uno sguardo sull`educazione” che l’OCSE ha presentato oggi in tutto il mondo, offrendo risposte e numeri per illustrare lo stato dell’educazione nei Paesi membri dell’organizzazione.
Secondo il dossier, l’Italia resta agli ultimi posti per spesa pubblica nell’istruzione (dati 2014): la percentuale di Pil orientata all’istruzione è stata solo del 4%, contro il 5,2% della media Ocse, mentre ha destinato il 7,1% della spesa delle amministrazioni pubbliche al ciclo dell’istruzione (-9% sul 2010) e ha speso in media 9.300 dollari USA per studente contro i 10.800 della media Ocse.
In Italia il livello di istruzione della popolazione adulta è più alto nelle regioni del Centro, ma i giovani laureati si concentrano anche nelle regioni più dinamiche del Nord, come la Provincia di Trento, che è la regione con il più alto tasso di istruzione terziaria tra i giovani.
Nel nostro Paese, inoltre, è ancora molto elevata la percentuale di Neet 18-24enni: il 26% contro una media Ocse del 14%, concentrati soprattutto in Campania, Sicilia e Calabria, dove più di 1 giovane su 3 non è impegnato in percorsi di studio, di formazione o lavora.
Per quanto riguarda l`istruzione tecnica e professionale, la maggior parte dei giovani italiani è iscritta a un percorso di studi a indirizzo tecnico-professionale, un comparto che garantisce buoni tassi di occupazione per i giovani. Infine, la partecipazione degli adulti (nella fascia 25-64) a percorsi di formazione resta tra le più basse tra i Paesi OCSE: tra gli adulti solo uno su quattro è impegnato in un percorso formativo, formale o non formale.
G.C.