Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi da per scontato che le newco di Mirafiori e Pomigliano rientrino in seno a Confindustria. È quanto ha detto lo stesso ministro in un’intervista a ‘ilsussidiario.net’.
“Sono sicuro – ha detto – che il percorso (che lo stesso Marchionne ha ipotizzato) di arrivare quanto prima a un contratto collettivo nazionale condiviso nell’ambito del sistema confindustriale si realizzerà”.
Soffermandosi poi sulla posizione di Susanna Camusso, leader della Cgil, che ha ribadito che la Fiom dovrà essere in fabbrica comunque e non esclude di ricorrere alla magistratura contro l’accordo, il ministro ha ribadito che “l’accordo non sarà riaperto”. “Il problema della Cgil – prosegue – resta innanzitutto quello della ricomposizione del suo rapporto con le altre organizzazioni sindacali, premessa fondamentale per le intese con le organizzazioni dei datori di lavoro”.
Parlando infine di quello che succederà dopo il referendum a Mirafiori e del fatto che Marchionne ha detto che il nuovo contratto arriverà anche a Melfi e Cassino, Sacconi ha spiegato che “Fabbrica Italia ha indicato la volontà di saturare tutti i siti produttivi italiani di Fiat con i diversi segmenti di prodotto”. “Dopo Mirafiori – ha concluso – ora si tratterà di continuare a verificare la situazione degli altri singoli siti produttivi, l’importante è garantire che ciascun impianto abbia una mission e possa progressivamente avere i suoi prodotti nei tempi e nei modi che saranno dettati dall’andamento del mercato”. (LF)
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