“Abbiamo appreso dalla stampa della decisione assunta dal Presidente Rocca, di delocalizzare il Policlinico Umberto Primo. Ancora non è chiaro esattamente dove sorgerà la nuova struttura. Da quanto si capisce dovrebbe essere realizzata nel quartiere Pietralata, dove già insiste l’Ospedale Sandro Pertini e dove sarà edificato il nuovo Stadio della Roma. Tale decisione, sempre secondo le dichiarazioni del Presidente, è stata condivisa con il rettore dell’Università Sapienza e ancora non è chiara la posizione del Sindaco di Roma Gualtieri sul tema.
Peccato che in tutta questa discussione, le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici, diretti e indiretti, e i diritti dei cittadini e cittadine, non siano state coinvolte né interpellate”. Così, in una nota, la Cgil, la Fp e lo Spi Rieti Roma Est Valle Aniene.
“Esprimiamo forte preoccupazione riguardo tale progetto – continua la nota -. Quanto costerebbe in termini economici la realizzazione del nuovo Policlinico, fermo restando che esiste già un progetto di ristrutturazione e riqualificazione dello stesso con risorse già stanziate dai Governi precedenti? Nel quadrante individuato c’è l’ Ospedale Sandro Pertini, in sofferenza cronica e negli ultimi mesi allo stremo a causa della chiusura Ospedale di Tivoli: queste due strutture dialogheranno tra loro? Saranno messe in condizione di integrarsi e dare una risposta completa al territorio? Oppure il più grande assorbirà il più piccolo? E ancora: saranno garantite la sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza di chi in quel quadrante abita e lavora? Temiamo anche il rischio di abbandono e degrado dell’attuale Policlinico, con il conseguente venir meno dell’assistenza sanitaria alla comunità nel periodo che sarà necessario alla realizzazione della nuova struttura.”
“La giunta Rocca – aggiunge la nota- ha dichiarato, tramite l’assessore ai trasporti Rinaldi e lo stesso Presidente Rocca, che il nuovo Ospedale Tiburtino, potrebbe non essere più realizzato, a causa di criticità idrogeologiche. Ciò significa che un’opera importante, fondamentale e necessaria per un pezzo di provincia romana e per le aree interne ma anche per il quadrante est della città di Roma, potrebbe venir meno. Se il nuovo Policlinico dovesse assorbire il Pertini, cio’ comporterebbe il venir meno di due grandi ospedali e un’importante riduzione dei posti letto e delle prestazioni sanitarie pubbliche, con conseguente esubero del personale che eroga il servizio sanitario nazionale pubblico e di tutto l’indotto. In tutto ciò va considerato che la medicina territoriale e di prossimità, stabilita nella misura 6 del Pnrr è tutt’altro che in stato di avanzamento.”
“Non vorremmo che tale iniziativa determini il blocco delle stabilizzazioni del personale sanitario e le assunzioni previste dai concorsi Asl Rm2 e del Policlinico Tor Vergata, oltre che la compromissione dei livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori dell’indotto sanitario, favorendo ancora una volta esclusivamente il settore privato a discapito di quello pubblico. ”
“Preoccupa inoltre il venir meno degli impegni della Regione Lazio nel confronti dell’attuale Policlinico Umberto Primo e dunque il rischio di dovere far fronte a una grave carenza di personale e di risorse. Vogliamo ricordare che il Policlinico è punto di riferimento anche di altre regioni e che è tenuto in piedi, con sempre più fatica, dal senso di responsabilità, appartenenza e professionalità dei lavoratori e lavoratrici che ogni giorno tra mille difficoltà e turni massacranti riescono a garantire il servizio sanitario pubblico.”
“Chiediamo quindi al Presidente Rocca di convocarci in tempi rapidi. In caso contrario metteremo in campo tutta la mobilitazione necessaria a garantire il diritto alla dignità sanitaria che solo il servizio pubblico può e deve, per quanto ci riguarda, continuare a garantire”.
E.G.