“Non ci si può permettere di perdere altro tempo. Dopo oltre 8 lunghi anni di attesa è ora di rinnovare subito il contratto degli oltre tre milioni di lavoratori pubblici. Un diritto non solo dei lavoratori, ma anche e soprattutto dei cittadini a garanzia di migliori servizi pubblici e della conoscenza. Ed è per questo che dall’incontro in Aran usciamo con la convinzione che servano contratti innovativi capaci di dare risposte alla esigenza di valorizzazione professionale dei lavoratori che riconquisti un ruolo sull`organizzazione del lavoro e su tutte le materie espropriate dalla legge in questi anni, che rafforzi quindi la contrattazione ad ogni livello”. È quanto dicono Cgil e le categorie della funzione pubblica e dei lavoratori della conoscenza in merito all’avvio della trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici.
“Serve un quadro di diritti – prosegue la Cgil – che si ampli per i lavoratori e che risponda alle esigenze di questi ultimi in ragione dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro partendo dalla riconquista di un ruolo forte della contrattazione su temi centrali quali revisione degli inquadramenti, della crescita professionale, della formazione dei lavoratori, del salario accessorio, delle relazioni sindacali.”
Per questo motivo, la Cgil sostiene che servano “due garanzie: che si mettano in sicurezza le risorse per il rinnovo del contratto, confermando l`accordo del 30 novembre e quanto previsto dal Def, nella consapevolezza che gli 85 andranno sui trattamenti fondamentali, e che le nostre controparti condividano un sistema di relazioni sindacali che ridia piena titolarità alla contrattazione, che riconosca il ruolo delle Rsu e che favorisca la partecipazione dei lavoratori nei luoghi di lavoro.”
“Dalle parole del presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, che ha illustrato l’atto di indirizzo che per noi è la piattaforma delle controparti e non il testo del contratto – aggiunge corso d’Italia – abbiamo registrato una qualche incertezza su come procedere: vero è che è stato un primo incontro, ma il ministro Madia deve dare garanzie politiche che ci sono le condizioni per andare avanti con la trattativa da subito senza perdere tempo. In ogni caso da oggi si cambia pagina anche e soprattutto grazie alle mobilitazioni di questi anni e all`accordo del 30 novembre”.
La leader della Fp-Cgil, Serena Sorrentino, chiede un “negoziato vero” e che non si vada a fine anno in attesa delle risorse da stanziare nella prossima legge di stabilità per poter fare un contratto con aumenti di 85 euro, come prevede l’accordo del 30 novembre scorso. “Siccome sono risorse impegnate nel Def – dice Sorrentino – diamo per scontato l’aumento di 85 euro. Si può dunque fare subito il contratto e inserire una clausola per cui gli aumenti vengano dati in due tranche.”