Riapre oggi lo stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo), a cinque anni dalla chiusura del 24 novembre 2011. Sono venti gli operai progettisti della Blutec, società del gruppo Metec Stola, che stamattina hanno varcato i cancelli dello stabilimento e che saranno impegnati nella realizzazione di progetti in 3D.
La riapertura dello stabilimento rientra nell’accordo tra Blutec e Invitalia dal valore di 95 milioni di euro, e che prevede l’utilizzo entro il 2016 di 250 lavoratori ed il riassorbimento totale dei 700 metalmeccanici nel 2018. I lavoratori saranno tutelati dalla cassa integrazione, che ha una durata massima di 4 anni. Il progetto di Termini Imerese prevede un investimento iniziale di 95,8 milioni, di cui 71 concessi dallo Stato e dalla Regione siciliana. Per la produzione vera e propria di auto ibride ed elettriche, si attende la presentazione del progetto definitivo da 200 milioni di euro.
Il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, commenta così la riapertura: “Non è un caso che proprio nel giorno in cui il premier è stato in visita in Sicilia per firmare i Patti per la città di Palermo e di Catania, garantendo alla nostra Isola fondi per lo sviluppo, a Termini ritorni la speranza. Dal giorno della chiusura sono passati cinque anni, in cui abbiamo vissuto l’incubo del licenziamento dei 1.200 operai, la crisi per il territorio termitano, della provincia di Palermo e di una parte importante della Sicilia”.
Il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, a margine di un incontro all’Ismett di Palermo, ricorda quella “battaglia incredibile insieme al sindaco di Termini Imerese, insieme a senatore Lumia, ma anche gli operai, sempre lì mobilitati” condotta per la riapertura dello stabilimento, contro ogni pronostico.
“Questa Sicilia riparte con questa macchina elettrica, modello d’eccellenza; parte con un contributo fatto con il governo Renzi che venne a Gela e Termini Imerese. E ripartiranno entrambi. Gela si ciclica come raffineria ecoambientale e qui produciamo macchine che rispettano l’ambiente”, conclude Crocetta.