Preoccupazione del sindacato Unisin sulle ricadute occupazionali dell’aggiornamento del Piano industriale 2019-20 di Ubi Banca dopo l’acqusizione delle banche-ponte Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti.
Secondo quanto riferisce Unisin in una nota, nell’informativa inviata ai sindacati è previsto un ulteriore ricorso al Fondo di Solidarietà di settore per 341 risorse, in aggiunta alle 1.300 già previste dal piano UBI “stand alone” del 2016 e alle 532 risorse di cui agli accordi già stipulati con le tre “bridge bank”, portando così il totale degli esodi a 2.173 risorse in arco di piano.
“Desta grande preoccupazione vedere ufficializzata per la prima volta l’ipotesi di una razionalizzazione delle attività non core anche tramite iniziative di deconsolidamento/cessione, in pratica esternalizzazione di attività, che potrebbero coinvolgere oltre 1.300 risorse”, sottolinea il segretario generale di Unisin, Emilio Contrasto.
“E’ inoltre indispensabile che venga sempre rispettato il criterio della volontarietà nelle diverse soluzioni che saranno proposte ai Lavoratori. Questo aspetto sarà fondamentale per la definizione dei necessari accordi con le parti sociali”, osserva Contrasto.