Roma si conferma la prima provincia d’Italia per numero d’imprese registrate. Le analisi dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Roma contano oltre 478mila imprese, pari al 7,9% del totale nazionale. D’altra parte, si rileva la perdurante difficoltà dell’economia romana di creare ricchezza e di aumentare il volume delle esportazioni.
A fine 2015, il tasso di crescita delle imprese romane si attesta al 2%, a fronte di un tasso medio nazionale pari al +0,7%. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni mostra un incremento di 9.672 imprese (-7% rispetto al 2014, pari a 726 imprese in meno).
Lo studio evidenzia come sia ormai fondamentale il contributo dell`imprenditoria straniera alla performance locale: +2.703 unità, per una variazione percentuale pari al +4,7%, seppur dimezzata rispetto allo scorso anno (Italia: +5,0%). Positiva e superiore anche la variazione delle imprese femminili romane (+1,6%; +1.553 unità). Diminuiscono, invece, le imprese giovanili (-1,3%; -587 unità), allineandosi al dato nazionale, peraltro in costante contrazione negli ultimi 4 anni.
Le società di capitale si confermano, con il 45,7% (Italia 25,4%) del totale, la prima forma giuridica d’impresa e anche quella che maggiormente contribuisce all`aumento delle imprese: 8.000 unità per un tasso di crescita del +3,8% rispetto al 2014 (Italia: +3,6%).
Aumentano anche le imprese classificate come ‘Altre forme’ (coop., consorzi, etc.): +2,7% (+542 unità), dopo la flessione registrata lo scorso anno. Diventa negativa, invece, la variazione delle imprese individuali provinciali, in diminuzione dello 0,2% (-343 unità), in linea con l`andamento nazionale (-0,5%). Prosegue, poi, la costante contrazione delle società di persone che, negli ultimi dodici mesi, perdono in provincia di Roma 2.381 unità (-4,1%; -2,3% in Italia).
Nel sistema imprenditoriale romano predomina il settore dei servizi con un incremento dell`1,1% (+3.299 unità). I tre settori con il maggior numero di imprese registrate sono: commercio con 125.816 imprese (pari al 26,3% del totale), costruzioni con 65.652 (pari al 13,7%) e alloggio e ristorazione con 35.069 imprese (7,3%).
Continuano a diminuire le imprese artigiane a Roma con una flessione dell’1,9% (-1.350 imprese) nel 2015 a 68.756 imprese, pari al 5,1% dell`artigianato nazionale.
A Roma si registrano 492 start up innovative (8,7% del totale Italia) ad inizio dello scorso maggio con una crescita in termini percentuali più sostenuta nella provincia di Roma, dove si registrano 163 start up innovative in più (+49,5%, Italia +43,3%) rispetto all`11 maggio dello scorso anno, di cui ben 150 con sede nel comune di Roma.
Segni di miglioramento per il mercato del lavoro che nella provincia di Roma, nel 2015, vede il tasso di disoccupazione medio annuo scendere al 10,7% (Italia 11,9%) dall`11,3% del 2014. Dato comunque molto più alto rispetto ai valori pre-crisi del 2007 (5,8%). Le persone in cerca di occupazione sono 211mila in contrazione del 6,2% rispetto al 2014. Gli occupati sono 1 milione 771mila in aumento dello 0,3% rispetto al 2014. Il tasso di occupazione sale al 61,5% (Italia 56,3%) rispetto al 61,3 del 2014.
Torna a crescere la compagine degli inattivi a Roma: +1,8%, mentre a livello nazionale si registra uno 0,6% in meno rispetto all`anno precedente.
Secondo i dati, il valore aggiunto 2015 (a prezzi correnti) per la provincia di Roma è pari a 138 miliardi e 925,1 milioni di euro (9,4% del totale Italia).
Il valore aggiunto pro-capite conferma la migliore performance di Roma rispetto alla media nazionale, con un differenziale che si attesta a oltre 7.800 euro (Roma 31.993 euro rispetto a Italia 24.107 euro). Negli ultimi anni (2010-2015) il valore aggiunto pro-capite romano ha registrato una flessione, a valori correnti, del 6,9%, a fronte di una diminuzione dell`1,1% in Italia.
Per quanto riguarda il commercio estero, sebbene la performance dell`export romano “si sia rivelata decisamente deludente” nell`ultimo trimestre (1.846 milioni di euro), il dato complessivo del 2015 segna una variazione tendenziale positiva del 3,1%, arrivando a sfiorare gli 8 miliardi di euro.
L`export romano resta comunque in proporzione alla grandezza dell`economia molto basso; la propensione all`export della provincia di Roma è, infatti, solo del 5,7% a fronte di una media nazionale del 28,2%.
Per quanto riguarda il credito, a fronte di una variazione del volume di depositi bancari e risparmi postali registrata a Roma (+7,2%) che supera di 2,8 punti percentuali quella media nazionale, gli impieghi totali aumentano dell`1,3% appena, contro l`incremento del 5,6% registrato nel 2014. Quelli alle imprese, in particolare, sono scesi del 5,1%.
Infine, per quanto riguarda il turismo, lo studio rileva incrementi che si attestano al +4,38% per gli arrivi (17.092.211 complessivamente, tra esercizi alberghieri e complementari) e al +3,71% per le presenze (40.378.870 nel complesso). Resta, però, ancora bassa la permanenza media dei turisti a Roma e provincia: solo 2,4 giorni.