Confesercenti lancia una strategia in cinque mosse per uscire dalla crisi. Questa mattina il presidente Marco Venturi, nella sua relazione introduttiva all’assemblea annuale, ha esposto la ricetta dell’associazione per uscire dalla crisi. Il presidente ha ricordato che i sondaggi commissionati da Confesercenti alla Ipsos hanno dato una fotografia del paese allarmante: secondo la maggior parte degli intervistati, il paese è ancora nella fase più nera della crisi. Venturi ha quindi lanciato un forte allarme sui fallimenti delle piccole aziende e dei licenziamenti. L’unica strada da percorrere con coraggio, ha sostenuto è quella del taglio delle spese. Il presidente ha anche aperto al federalismo, sostenendo che può essere un utile strumento per razionalizzare la spesa purché non diventi uno strumento per moltiplicare le tasse e i centri di spesa. Le risorse ottenute dai tagli e le razionalizzazioni di spesa, ha detto, dovranno essere convogliate su politiche di stimolo per la crescita interna.
Sulla modalità di utilizzo delle risorse ottenute dai tagli Confesercenti ha una sua ricetta che ha sintetizzato in cinque punti. Il primo propone una “coraggiosa” riduzione della spesa pubblica, portando il debito pubblico sotto il 100% rispetto al Pil in 5 anni. Il secondo punta a ridurre la pressione fiscale dal 43,2% al 40% in tre anni, un punto all’anno. Il terzo chiede un rilancio delle infrastrutture strategiche con priorità per il completamento dell’Autostrada del sole, la variante di valico, le infrastrutture urbane, la manutenzione del territorio per prevenire calamità naturali. Il quarto un piano di investimenti per una maggiore autonomia energetica. Il quinto prevede di ridare forza all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno, anche con l’utilizzo dei fondi europei, per creare zone di eccellenza su ricerca ed innovazione.
Venturi si è poi concentrato su settore turistico per rilevare come l’Italia sta perdendo rapidamente la sua competitività in questo settore nonostante il patrimonio artistico e naturalistico di cui dispone. Per il presidente di Confesercenti il paese è in ritardo nel campo della promozione e soffre per una stagione turistica troppo concentrata. Inoltre l’Italia accusa uno svantaggio nei confronti degli alti paesi a seguito di un’Iva troppo elevata. Inoltre, prosegue, il Sud, oltre a essere mal collegato, non ha saputo sfruttare le sue risorse turistiche.
L’ultimo allarme lanciato da Venturi riguarda l’usura. Nei momenti di crisi come questo, ha ricordato, visto la carenza di credito, crescono le piccole realtà imprenditoriali si rivolgono agli usurai. Secondo le ultime ricerche sarebbero addirittura 200 mila gli italiani che si trovano nelle loro mani. Per questo, ha detto, abbiamo tre obiettivi per ridurre l’infiltrazione mafiosa e camorristica nelle regioni meridionali: zero pizzo, zero abusivi, zero burocrazia.
Infine il presidente ha parlato di Rete Imprese Italia, il nuovo network nato per rappresentare le associazioni delle piccole realtà imprenditoriali e ha ricordato che il progetto non nasce per opporsi ad altre associazioni, ma per meglio rappresentare 4 milioni di piccole imprese.
Luca Fortis