Via libera del Consiglio di Stato, “con osservazioni”, allo schema di decreto attuativo sull’Ape (anticipo pensionistico) volontario. Questo parere segue quelli di aprile sull’Ape sociale e sull’accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori precoci. Il Consiglio di Stato apprezza lo spirito dell’intervento normativo, che si inserisce in un più vasto programma volto a risolvere le criticità del sistema previdenziale italiano. “L’Ape volontario – si legge – rappresenta un’ulteriore risposta alle criticità, a beneficio dei soggetti in possesso dei requisiti (età minima di 63 anni, almeno 20 anni di contributi e non più di 3 anni e 7 mesi dalla maturazione del diritto alla pensione)”.
Le osservazioni sono volte prevalentemente a rafforzare la tutela degli aventi diritto e a non delimitarne troppo l’ambito. Il Consiglio di Stato infatti suggerisce di considerare l’opportunità di prevedere, a domanda dell’interessato, l’efficacia retroattiva della norma “in modo da sterilizzare il ritardo nell’emanazione del regolamento e far beneficiare degli effetti della misura fin dalla data del 1 maggio 2017, con conseguente maturazione del diritto alla corresponsione degli arretrati dei ratei dell’anticipazione pensionistica”. Questa eventualità potrebbe favorire soggetti con situazioni di particolare disagio e che non si trovino nelle condizioni di poter beneficiare degli strumenti dell’Ape sociale o di quelli per i lavoratori precoci.
Un’altra osservazione riguarda la conclusione degli accordi quadro come condizione fondamentale per l’operabilità dell’istituto. Si prosegue poi con l’indicazione di integrare gli indicatori per il monitoraggio sul funzionamento dell’intervento, soprattutto rispetto alle informazioni che attengono gli aspetti che saranno disciplinati dagli accordi quadro (le condizioni generali e particolari del contratto di finanziamento e del contratto di assicurazione, l’informativa precontrattuale e contrattuale) e che, per il Consiglio di Stato, concernono il punto centrale della riforma.
Ulteriori osservazioni sono state fatte sul versante dell’assistenza, per la quale si auspica un rafforzamento attraverso sportelli di ricevimento e di accoglienza presso l’Inps e numeri verdi appositi; sul piano delle responsabilità, per una maggiore distinzione tra quelle riconducibili al richiedente e quelle pienamente dell’Istituto di Previdenza Sociale; rispetto alla rilevanza di eventuali situazioni debitorie ostative al riconoscimento del diritto all’Ape; sul piano delle conseguenze, in corso di erogazione dell’Ape, dell’adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita.
Infine, le osservazioni del Consiglio di Stato si concludono con una nota relativa alla delimitazione dei poteri esercitabili dall’istituto finanziatore in relazione alla verifica delle dichiarazioni effettuate dal soggetto richiedente, suggerendo l’introduzione, a tal fine, di una misura utile a evitare o ridurre anche un futuro contenzioso.