“La Perla è salva. Il simbolo del made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati”. È quanto ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo La Perla che si è svolto a Bologna nello stabilimento di via Mattei alla presenza di sindacati, lavoratori e istituzioni del territorio. “Qui in questo stabilimento è cominciata la storia di una grande icona del Made in Italy e qui si misura la resilienza del Made in Italy che stupisce e affascina il mondo”.
La “lunga battaglia del Made in Italy”, come l’ha definita il ministro, parrebbe avviarsi quindi a un esito quasi insperato, con l’assegnazione al nuovo soggetto industriale, aggiudicatario del bando, che verrà presentato il 10 giugno al Mimit. Contestualmente è in corso di definizione con il ministero del Lavoro la norma per la proroga della cassa integrazione in attesa che si compiano tutte le procedure per il trasferimento al nuovo soggetto, norma che sarà presente nel prossimo decreto-legge. “Abbiamo mantenuto tutti gli impegni in una battaglia che sembrava impossibile. Grazie anche alle lavoratrici che ci hanno sempre creduto”.
Secondo quanto anticipato, il nuovo progetto industriale prevede non soltanto l`assunzione dei 210 dipendenti coinvolti nelle procedure LPM (La Perla Management) e LPMG ITA (La Perla Management Italia), ma anche un incremento della forza lavoro con ulteriori 40 nuove assunzioni. Elemento qualificante del progetto, sottolinea, è la volontà di mantenere e rilanciare il sito produttivo di Bologna, investendo nella sua progressiva riattivazione come cuore manifatturiero del marchio. “Una scelta che, ben oltre il valore simbolico, riflette una strategia chiara di valorizzazione del made in Italy come tratto identitario del brand”.
Ed è solo “grazie all`impegno straordinario di commissari, curatori italiani, liquidatori inglesi e staff del Mimit” che è stata individuata una soluzione industriale “per una delle crisi più emblematiche del settore moda, tra le più complesse mai affrontate dal ministero”, che per la prima volta ha visto in essere procedure in diversi Paesi con difficoltà di conciliazione legale.
“Anche in questo caso una crisi si è trasformata in opportunità, con più investimenti e più occupazione”, sottolinea Urso. Il riferimento è al caso Dema nel settore aerospazio, in crisi dal 2009, e alla Diageo in Piemonte, ma anche ai traguardi nel settore elettrodomestici con gli accordi in Beko e Berco. “Tutti i casi di crisi che abbiamo affrontato in questi anni li abbiamo risolti salvaguardando gli stabilimenti e gli occupati”, aggiunge non senza un punta di orgoglio: “Noi siamo il governo del fare, noi sappiamo quanto importante sia il lavoro”.
Soddisfatti i sindacati, che fin dalla prima ora hanno sostenuto le lavoratrici e i lavoratori in questa vertenza senza fine. Filctem-Cgil e Uiltec-Uil esprimono particolare apprezzamento per la risposta di garanzia del mantenimento della piena occupazione nel passaggio di proprietà. “La crisi di La Perla deriva dalla speculazione finanziaria dei fondi di investimento di cui è stata vittima; l’auspicio è che il nuovo management si caratterizzi per una gestione industriale che valorizzi le professionalità e quindi il prodotto La Perla”.
Fondamentale, adesso, è conoscere le tempistiche giuridiche per il passaggio ufficiale di consegne al nuovo acquirente e avere la garanzia, nella transizione, delle coperture economiche attraverso un decreto legge che permetterà l’erogazione degli ammortizzatori sociali: “Per tutti – sottolineano le due sigle -, anche per la cinquantina, tra lavoratrici e lavoratori, che attualmente ne sono sprovvisti. Lavoratrici e lavoratori le cui competenze sono state riconosciute indispensabili da chi ha deciso di rilanciare il Gruppo La Perla”.
“Questo è un risultato il cui merito è da attribuire alla lotta e all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori di La Perla congiuntamente alle loro Rappresentanze che in questi mesi di difficile e costante mobilitazione hanno sempre creduto che l’anima di questa azienda risiedeva nella loro grande professionalità, le loro competenze sono il vero valore aggiunto di questo marchio storico”, hanno concluso Filctem-Cgil e Uiltec-Uil.
Il plauso al buon esito si allarga anche alla politica. “La Perla è salva e a salvarla è stata la lotta tenace e combattiva delle sue sindacaliste e lavoratrici”, commenta la segretaria dem Elly Schlein. “Il successo di oggi arriva al termine di un percorso lungo e faticoso, che abbiamo seguito passo dopo passo, fuori e dentro i cancelli dello stabilimento. È un`ottima notizia che si sia trovata questa soluzione e ringrazio anche il ministro Urso per averci aggiornati costantemente. Sono davvero felice per questo traguardo e voglio assicurare che continueremo a seguire e stare ancora al fianco di tutte le lavoratrici”.
“La lotta paga e il mio abbraccio fortissimo va alle lavoratrici che non si sono mai date per vinte. Il salvataggio de La Perla è una bellissima notizia”, scrive su Facebook il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Continueremo a vigilare sul loro futuro e a stare al loro fianco. Continueremo a stare accanto a tutti quelli che non si arrendono per difendere il lavoro e i propri diritti”.
e.m.