Sono passati 45 anni da 28 maggio del 1974 quando, la vile bomba neofascista, esplose a Piazza della Loggia mentre parlava il mitico segretario generale della Fim Cisl di Brescia, Franco Castrezzati durante una manifestazione sindacale e dei comitati antifascisti.
E’ una vergogna che dopo 45 anni questa strage sia rimasta impunita.
Non possiamo dimenticare che l’attentato di chiara matrice neofascista, confermata dalle rivendicazioni e dalle indagini fu eseguito materialmente e ordito politicamente dentro un chiaro disegno autoritario. L’attentato è stato in questi anni coperto da troppi settori deviati dello Stato che hanno reso sempre più difficile la condanna degli esecutori materiali e dei mandanti politici. Non dimenticheremo mai, che quell’azione eversiva aveva come bersaglio la convivenza, la partecipazione, la libertà politica e sindacale.
Purtroppo non è finito il tempo in cui tenere alta la guardia contro ogni forma di violenza, di fanatismo, di terrorismo. Gli episodi di rigurgiti neofasciti e di intolleranza verso l’altro sono sempre più tollerati e accarezzati da una certa politica, e se è vero, che la storia non si ripete mai nello stesso modo, non vanno però commessi gli errori del passato ed episodi che inneggiano al fascismo, al nazismo vanno combattuti e puniti come previsto dalla legge. Ma non basta, a questo va affiancato un discorso pubblico capace di parole che creino una cultura condivisa di convivenza e partecipazione e non di odio e intolleranza.
Il terrorismo di qualsiasi matrice è sempre stato nemico del movimento dei lavoratori e della democrazia. A questo proposito, oggi più che mai, dopo questa dolorosa storia, va garantita la possibilità di dialettica democratica in un clima che accolga e promuova il pluralismo di tutte le idee, in un momento in cui la spettacolarizzazione mediatica, promuove personaggi capaci solo di esasperare il confronto con slogan che evocano tradimenti e vendette e indicare nemici che allontanino le attenzioni dalle loro responsabilità.
Anche per gli otto morti e le centinaia di feriti di Brescia e tutti i morti del terrorismo, dobbiamo arginare qualsiasi forma di violenza politica che nella storia italiana ha sempre rafforzato i poteri consolidati e allontanato i lavoratori dalla partecipazione democratica.
TN