61ª Seduta
Presidenza del Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Bobba.
La seduta inizia alle ore 15,30.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Il sottosegretario BOBBA risponde all’interrogazione 3-00796, riguardante la tragica vicenda verificatasi a Castelnuovo il 20 febbraio scorso.
Premesso che l’iniziativa assunta dalla Direzione territoriale del lavoro di Napoli rientra nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo programmata per il 2014, che prevede la realizzazione, a livello nazionale, di 50.000 accessi cosiddetti “brevi” al fine di contrastare il fenomeno del “lavoro nero”, precisa che l’impresa del signor De Falco risultava formalmente esercitata, fin dal 2008, esclusivamente con la forza lavoro del solo titolare. Al momento dell’accesso ispettivo sono state invece rinvenute al lavoro, oltre al titolare della ditta, sua moglie; una lavoratrice in “nero” che prestava la sua attività sin dall’aprile 2013, con una retribuzione di 10 euro al giorno; una persona non identificata che si è allontanata repentinamente al sopraggiungere degli ispettori, beneficiaria di un trattamento di cassa integrazione, secondo quanto dichiarato dallo stesso titolare nell’immediatezza dell’accesso ispettivo. La presenza della moglie del titolare non ha costituito, dunque, un elemento determinante ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Peraltro, con la circolare n. 10478 del 10 giugno 2013, il Ministero del lavoro ha fornito al proprio personale ispettivo specifiche indicazioni in relazione alla qualificazione delle prestazioni lavorative rese dai collaboratori familiari nei settori dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura. Inoltre, gli effetti del provvedimento sospensivo sarebbero decorsi dalle ore 12 del giorno successivo all’ispezione, consentendo, perciò, al titolare dell’attività o al suo professionista di fiducia di produrre ogni utile controdeduzione. Quanto alla somma aggiuntiva di circa euro 2.000, il cui pagamento è stato richiesto al signor De Falco a seguito del provvedimento di sospensione dell’attività, si tratta di una misura espressamente prevista dall’articolo 14 del decreto legislativo n. 81 del 2008 e non è attribuita agli ispettori del lavoro alcuna facoltà in ordine alla possibilità di autorizzare un pagamento rateale.
Il sottosegretario ribadisce conclusivamente la stima e l’apprezzamento del Ministero per chi svolge un’attività delicata e difficile, indispensabile per assicurare l’azione di contrasto al lavoro nero ed allo sfruttamento dei lavoratori; la precisazione appare doverosa in quanto, agli effetti negativi della congiuntura economica, si aggiunge un clima di aggressione e di intimidazione nei confronti degli ispettori del lavoro, ritenuti immotivatamente responsabili della tragica scomparsa del signor De Falco.
Il presidente SACCONI (NCD), primo firmatario dell’atto di sindacato ispettivo, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, che contiene un corretta ricostruzione dei fatti, riportati variamente e in modo impreciso dai mezzi di comunicazione. Precisa che lo scopo dell’interrogazione era non quello di concorrere alla colpevolizzazione di quanti svolgono la delicata funzione ispettiva, bensì di sollecitare un’efficace definizione del collaboratore-familiare che effettui l’attività con modalità a carattere saltuario nell’attività del congiunto, e dunque non con quella continuatività che ne giustificherebbe l’inquadramento in un rapporto permanente. Le sue considerazioni prescindono dunque dal caso di specie. Si augura che il nuovo Governo voglia adottare una circolare che regolamenti quei margini di discrezionalità affidati da una direttiva del 2008 agli ispettori, in modo da considerare adeguatamente il ruolo saltuario del collaboratore appartenente alla famiglia del titolare. Coglie comunque l’occasione per esprimere il cordoglio suo personale e della Commissione tutta, perché in nessun caso bisognerebbe morire “di lavoro”.
Il sottosegretario BOBBA risponde all’interrogazione 3-00716 della senatrice Mattesini, concernente la carenza di personale della sede INPS di Arezzo. Al riguardo, precisa che, in base alle disposizioni normative concernenti la revisione e il contenimento della spesa pubblica, l’INPS ha avviato un processo di rideterminazione della dotazione organica che sarà definito tenendo conto sia dell’incorporazione del personale dei soppressi Inpdap ed Enpals sia della riduzione delle dotazioni organiche, previste dal decreto-legge n. 138 del 2011 e dal decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetta spending review). In conclusione, l’INPS ha assicurato che, nel riprogettare le strutture territoriali, e tra queste anche la Direzione provinciale di Arezzo, definirà i nuovi assetti organizzativo-funzionali in relazione ai diversi fabbisogni, avendo in ogni caso cura di garantire la capacità dell’Istituto di far fronte alla domanda di servizi e prestazioni richieste dagli utenti, nonostante l’aumento delle funzioni derivanti dall’incorporazione di Inpdap ed Enpals.
La senatrice MATTESINI (PD) si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Sottosegretario, che comunque ringrazia per la sua precisione. L’INPS di Arezzo versa in una situazione di particolare sovraccarico, dovuto anche al confluire presso tale sede di pratiche riguardanti altre province, ciò che richiede tra l’altro la permanenza di molti dipendenti al di là degli orari di ufficio. Coglie l’occasione per auspicare che il Governo voglia dare attuazione all’emendamento inserito nel decreto-legge “milleproroghe” che prevede la possibilità di una proroga di un anno a favore dei comandati presso l’INPS, sette dei quali lavorano appunto presso la sede di Arezzo. Si dice comunque confortata dalla dichiarata intenzione di una riprogettazione delle strutture territoriali tali da riproporzionare i nuovi assetti ai diversi fabbisogni e alle domande degli utenti, auspicando che in questo senso vada l’impegno del Governo, nell’interesse dei territori interessati.
La seduta termina alle ore 16.