L’indice di disagio sociale, il Misery Index, elaborato da Confcommercio, ha subito per il mese di aprile un incremento rispetto al mese procedente, toccando quota 16,7. Il dato è sintesi di una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di un lieve miglioramento della componente relativa alla disoccupazione.
Nel dettaglio, ad aprile il mercato del lavoro ha mostrato elementi di vivacità. Il numero di occupati è aumentato di 48mila unità sul mese precedente e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 14mila unità; nello stesso periodo il numero di persone inattive si è ridotto di 25mila unità. Queste dinamiche hanno portato il tasso di disoccupazione ufficiale al 7,8% (7,9% a marzo). Nello stesso mese le ore autorizzate di Cig sono state di poco superiori ai 23,3 milioni (dato in linea con i livelli pre-Covid), a cui si sommano meno di 1,2 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula si stima che questo corrisponda a circa 40mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato una lieve riduzione del tasso di disoccupazione esteso sceso all`8,6%.
Sul versante dei consumi, i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale del 7,9%, in aumento rispetto al mese precedente. Le prime stime di maggio segnalano un rallentamento del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi (+7,1% su base annua). I dati degli ultimi mesi, pur confermando la solidità del processo di rientro, non attenuano i timori di un percorso non lineare e piuttosto graduale.
In questo contesto permangono, pertanto, molteplici elementi d’incertezza sulla possibilità di un deciso ridimensionamento, nel breve periodo, dell’area del disagio sociale. Le difficoltà delle famiglie si potrebbero tradurre in un rallentamento della domanda e dell’economia, con effetti negativi sul mercato del lavoro, le cui dinamiche positive hanno contribuito in misura rilevante al mantenimento della capacità di spesa delle famiglie.
e.m.