La Fiom Cgil emette una pensante sentenza in merito alla proposta francese su Stx, definendola una “trappola” e invitando “soggetti, istituzionali e non solo” a valutare attentamente la proposta “dei cugini d’oltralpe”. L’intenzione di Macron è infatti quella di costituire due società, una con le attività civili per l’Italia e l’altra con le attività militari per la Francia, “come mossa per uscire dall’impasse su Stx France”, sottolinea il sindacato.
Per la Fiom, la mossa della Francia è stata “creata ad arte” poiché, sostiene il sindacato in una nota, “se guardiamo alla marginalità delle attività, non c’è dubbio della strategicità del settore militare, coperto da programmi istituzionali, mentre sul settore civile la concorrenza è molto più forte, con conseguenze dirette sul risultato economico, in particolare per quanto riguarda la prima nave costruita”.
Oggi “nel bilancio di Fincantieri la costruzione di navi non distingue tra militari e civili e, se guardiamo alla performance economica, è evidente dove si concentra la marginalità. Dividere le attività quindi rischia di togliere alla parte italiana quella marginalità, quella capacità di investimento e quella ricerca e sviluppo finanziata che dal settore militare viene poi tradotta in soluzioni avanzate per il settore civile”, si fa notare.
“Siamo convinti quindi che gli escamotage possono servire a salvare la forma e la faccia ma la sostanza della proposta francese deve essere valutata con attenzione, e se dovesse essere confermata per quello che emerge dalle anticipazioni dei media, deve essere rifiutata”. Pertanto, la Fiom-Cgil si proclama contraria “a soluzioni dannose per l’Italia e per i lavoratori italiani.”
“Se l’operazione sarà utile a creare una grande azienda europea della cantieristica navale in grado di competere con i produttori asiatici siamo favorevoli, ma a condizione che si facciano investimenti forti nei bacini italiani per renderli competitivi, in caso contrario non è necessaria a tutti i costi come ci viene detto. L’eventuale società che dovesse nascere dovrà essere unica e tenere insieme i due settori, a quel punto la maggioranza italiana può essere un vantaggio per il paese”, si aggiunge.
“O Fincantieri e gli interessi italiani sono tutelati, attraverso un accordo equo con i francesi, oppure non ha senso continuare su una proposta che potrebbe danneggiare il paese, le sue prospettive industriali e il futuro dei lavoratori della cantieristica italiana”, conclude la Fiom.
E. M.