Il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto, sentito il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha convocato il tavolo su Industria Italiana Autobus, azienda con sede a Bologna e Flumeri (Avellino), e sul relativo processo di cessione, per la giornata di domani, alle 15, al Mimit. Alla riunione – si legge in una nota – sono stati invitati a partecipare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e Invitalia.
A seguito delle dichiarazioni del Mimit in merito alla chiusura di un accordo di vendita di IIA con Seri Industrial, i lavoratori di IIA hanno proclamato uno sciopero. L’adesione agli scioperi, riferiscono i sindacati di categoria Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, è stata pressoché totale.
“Le notizie relative alla presunta chiusura dell`accordo tra gli attuali azionisti pubblici di IIA e il gruppo Seri per la cessione a quest`ultima dell`azienda produttrice di autobus insediata a Flumeri (Av) e Bologna – dichiarano in un comunicato congiunto Fim, Fiom, Uilm, Fismic e UglM – lasciano interdetto a fronte del fatto che solamente il 23 aprile scorso, nel corso di un incontro al Mimit, era stato concordato un ulteriore incontro il 23 maggio in cui poter avere un effettivo confronto. Come sindacato abbiamo infatti continuato a chiedere una reale coinvolgimento nella difficile partita dei nuovi assetti societari dichiarandoci non disponibili ad accettare una decisione senza conoscere le reali volontà dei nuovi soggetti e il loro piano industriale”.
“Non saremo disponibili ad accettare a scatola chiusa la decisione del Governo – proseguono – In questi ultimi mesi i lavoratori hanno scioperato e manifestato presso il Mimit tre volte per rivendicare il diritto ad avere voce in capitolo sul futuro dei due stabilimenti e del loro posto di lavoro”.
“La decisione a chi cedere la società (o quote di essa) spetta certamente agli azionisti – proseguono i sindacati – ma IIA è a maggioranza pubblica; inoltre, a fronte delle vicissitudini che la stessa ha vissuto fin dalla sua nascita, sono state la resistenza e la tenacia dimostrata dai lavoratori che hanno permesso all`azienda di continuare a produrre”. Secondo i sindacati Fim Fiom Uilm Fismic eUglM “dunque oggi il Governo dovrebbe dimostrare maggiore rispetto e ascoltare i lavoratori, i delegati e i sindacati”.
“Noi chiediamo che l`azionista pubblico non lasci IIA, questa per noi è una condizione imprescindibile. Il Governo dovrà porre la propria garanzia per il rilancio dell`azienda, la salvaguardia occupazionale e il mantenimento della produzione in entrambi gli stabilimenti. Altre strade non stanno condivise e saranno quindi contrastate” concludono.
e.m.