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Inflazione, Confcommercio: situazione non risolvibile nel breve

redazione
Febbraio02/ 2022

Come largamente atteso la stima preliminare della variazione dei prezzi di gennaio porta l’inflazione a ridosso del 5%. Valori di altri tempi, con i quali le famiglie e le imprese devono, comunque, confrontarsi. E’ il commento dell’ufficio studi di Confcommercio ai dati Istat.

A questo andamento, continua la nota, come era prevedibile hanno contribuito essenzialmente gli aumenti della componente energetica a cui si cominciano ad associare tensioni nell’alimentare, causa materie prime, e nei servizi di alloggio e nella ristorazione, in cui la componente energetica costituisce una frazione rilevante dei costi d’esercizio delle imprese.

Questa situazione difficilmente si risolverà nel breve periodo.

L’inflazione acquisita è già al 3,4% per l’anno in corso che, in media, potrebbe esibire una variazione dei prezzi superiore al 4%.

L’unico elemento positivo l’ufficio studi è rappresentato dalla tenuta dell’inflazione di fondo, che si mantiene in Italia su valori contenuti (+1,5% nel confronto annuo), e mostra anche nel complesso della Uem una dinamica non particolarmente espansiva (+2,5%), fattore che lascia immaginare un’uscita molto graduale dalla politica dei bassi tassi d’interesse. Nel frattempo bisognerà valutare quanto l’incrocio tra maggiore inflazione e minore fiducia comprimerà i consumi delle famiglie via compressione del potere d’acquisto della ricchezza detenuta in forma liquida, con riflessi sfavorevoli sulla dinamica complessiva dell’attività economica.

tn

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