L’Honda, la compagnia automobilistica giapponese che dalla settimana scorsa ha sospeso la produzione nelle sue fabbriche nel sud della Cina a causa di un insolito sciopero degli operai, ha presentato un’offerta agli scioperanti. Un portavoce della compagnia ha sostenuto oggi che la maggior parte dei circa 1900 lavoratori della fabbrica di Foshan, nella provincia cinese del Guangdong, hanno accettato la proposta, che prevede un aumento dei salari del 24 per cento. Oggi un centinaio di operai hanno protestato davanti ai cancelli della fabbrica denunciando di essere stati aggrediti e picchiati ieri da funzionari dell’ azienda.
Circa metà degli operai della fabbrica di Foshan sono stagisti e udenti delle scuole professionali ai quali è richiesto un periodo di lavoro per ottenere il diploma e sono pagati 900 yuan (circa 108 euro) al mese. Gli operai più qualificati sono pagati 1380 yuan (166 euro) al mese. Gli scioperanti hanno chiesto un aumento secco di 800 yuan al mese per tutti i lavoratori. Gli scioperi in Cina sono illegali,ma negli ultimi anni sono stati tollerati soprattutto nel Guangdong, la regione a ridosso di Hong Kong nella quale è concentrata l’industria manifatturiera della Cina. Secondo gli imprenditori locali, i salari degli operai della regione sono raddoppiati negli ultimi cinque anni. (LF)