L`Ocse ha nuovamente confermato le previsioni di crescita economica dell`Italia: più 0,7% del Pil quest`anno e più 1,2% per il 2025. I dati, contenuti nell`ultimo Economic Outlook, sono in linea con le stime indicate lo scorso 5 febbraio.
“L`alta inflazione negli ultimi due anni ha eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie restano restrittive e la maggior parte dei sostegni straordinari legati al Covid e alla crisi dell`energia sono stato revocati – rileva l’ente parigino – pesando su consumi privati e investimenti. La prevista ripresa dei salari reali e l`aumento degli investimenti legato ai fondi di Next Generation Eu (il Pnrr) bilancerà solo in parte questi venti contrari”. Nella scheda sull`Italia l’Ocse parla di un quadro di rischi “ampiamente bilanciato”.
Positive le attese sull’inflazione – stimata in drastico ridimensionamento quest’anno all`1,1%, dopo il 5,9% del 2023, e poi al 2% nel 2025 – e sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è previsto in continuo calo al 7,4% quest`anno, dal 7,6% del 2023, e poi al 7,3% nel 2025.
Meno positive quelle sui conti pubblici: secondo l’Ocse l’incidenza del debito dell`Italia tornerà ad aumentare quest`anno al 139,1% del Pil, dopo il calo al 137,1% del 2023, e poi ulteriormente al 140% del Pil nel 2025. L`Italia dovrebbe ridurre il rapporto tra deficit bilancio e Pil al 4,4% quest`anno, dal 7,4% del 2023, e poi al 3,8% il prossimo, restando così al di sopra della soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità e di crescita dell’Ue.
Quanto all’incidenza del debito pubblico dell`Italia, l’Ocse prevede torni ad aumentare quest`anno al 139,1% del Pil, dopo il calo al 137,1% del 2023, e che poi salga ulteriormente al 140% del Pil nel 2025. L’indicazione è che l`Italia dovrebbe ridurre il rapporto tra deficit bilancio e Pil al 4,4% quest`anno, dal 7,4% del 2023, e poi al 3,8% il prossimo, restando così al di sopra della soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità e di crescita dell’Ue.
Per l`inflazione, invece, si prevede che quest`anno mostri un drastico ridimensionamento all`1,1%, dopo l`8,7% del 2022 e il 5,9% del 2023. Nel 2025 il caro vita in Italia dovrebbe risalire al più 2%
Sul capitolo lavoro, la previsione del’outlook rileva un proseguimento del calo del tasso di disoccupazione al 7,4% quest`anno, dal 7,6% del 2023, e poi ulteriormente al 7,3% del 2025.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico suggerisce all`Italia di intervenire in maniera risoluta contro l`evasione fiscale, di limitare la crescita della spesa sulle pensioni e di effettuare ambiziose revisioni alla spesa pubblica generale. La piena attuazione del Pnrr potrebbe rafforzare in maniera persistente le capacità di crescita del Paese.
Nel paragrafo sui conti pubblici, lente parigino rileva che il deficit di bilancio si ridurrà rispetto al Pil restando però al di sopra della soglia del 3% fino al 2025, mentre il livello di debito-Pil è elevato con “pressioni sulla spesa dalle necessità di investimento e dai costi legati all`invecchiamento. Sarà necessario per diversi anni un consistente aggiustamento dei conti pubblici – si legge – per intervenire sulle future pressioni sulla spesa, mentre al tempo stesso bisognerà mettere l`incidenza del debito su un percorso più prudente e per allinearsi alle nuove regole” del Patto di stabilità e di crescita Ue.
Secondo l`Ocse l`aggiustamento dovrebbe includere le misure sovramenzionate, inoltre osservando che sono stati compiuti progressi consistenti con le riforme strutturali lo studio rileva che le spese sui fondi di Nex Generation Eu e del Pnrr risultano in ritardo, elemento che “prevalentemente riflette ritardi nell`attuazione degli investimenti pubblici”.
La revisione del Pnrr, approvata dalle istituzioni europee nel 2023 potrebbe aiutare nel rafforzare l`attuazione “anche focalizzandosi su progetti la cui attuazione per il 2026 resta fattibile. La priorità – conclude l`Ocse – dovrebbe ora essere per il rafforzamento delle capacità di attuazione della pubblica amministrazione, specialmente a livello regionale e comunale”.
e.m.