Martedì il consiglio dei ministri approva il Def, il Documento di economia e finanza che indicherà tra le altre cose come finanziare gli 80 euro che ogni dipendente riceverà in busta paga dal mese prossimo. Il finanziamento di questa misura è stato affidato in toto ai proventi della spending review, ma questa indicazione da sola non dice quasi nulla, perché bisogna capire praticamente dove la scure inciderà. L’ultima indicazione parlava di un intervento sulle pensioni, ma nulla è ancora sicuro. E’ evidente che questa scelta peserebbe profondamente sul giudizio nei confronti del premier, che aveva promesso che non ci sarebbero stati aumenti di tasse, ma in tal modo si contraddirebbe. Anche perché si sa che non è certo con un intervento su quelle che vengono indicate come pensioni d’ora, anche se certo non lo sono, che si potranno trovare le risorse per finanziare una manovre cospicua come quella messa in campo. Ma, appunto, una scelta che tocchi alti numeri di pensioni non sarebbe certo benaccetta. Considerando che Renzi è impegnato su una serie di fronti diversi, tutti fondamentali, adesso anche con il disegno di legge di revisione costituzionale, uno scivolone sarebbe pagato pesantemente.
Ma il dato più pericoloso è che la situazione economica si sta appesantendo invece di risollevarsi, come tutti si aspettavano. E’ stata Christine Lagarde, la direttrice del Fondo Monetario, a mettere in guardia in settimana contro i pericoli della deflazione e Mario Draghi, il presidente della Bce, gli ha fatto subito eco, anche lui preannunciando interventi se i campanelli d’allarme dovessero trovare conferma. Il rischio della deflazione è purtroppo molto concreto, perché l’economia reale non riesce a decollare, resta impantanata nella bassa crescita, il tutto aggravato dalla bassa inflazione, che non dovrebbe fare paura, perché significa che i prezzi non salgono, ma diventa un fattore negativo in una situazione di difficoltà produttiva generalizzata.
Del resto, che l’economia vada male è confermato dal dato drammatico della disoccupazione in Italia, giunta a febbraio al 13%, livello mai toccato da quando sono state modificate le serie trimestrali nel 1977. I disoccupati sono 3,3 milioni, perdiamo mille posti di lavoro al giorno. I giovani tra i 15 e i 24 anni sono arrivati a una disoccupazione del 42,3%. Una situazione difficile che non possiamo più sostenere. Soprattutto quando invece in Germania le cose vanno sostanzialmente meglio, tanto è vero che in settimana è stato approvato un provvedimento che fissa il salario minimo a 8,50 euro l’ora.
Non si sa se i provvedimenti varati dal governo in materia di lavoro per il contratto a termine e l’apprendistato saranno in qualche modo importanti per correggere questa situazione, comunque è da rilevare che si sta forse trovando un accordo all’interno della Commissione Lavoro del Senato per far passare il provvedimento. Il ministro Giuliano Poletti ha fatto capire che alcune cose potrebbero essere modificate, soprattutto per quanto si riferisce al numero dei possibili rinnovi dei contratti a termine. Questo potrebbe consentire di garantire una maggioranza in Commissione Lavoro, dove la delegazione del Pd è per lo più composta da esponenti della sinistra del partito, che non vede di buon occhio il decreto varato dal governo. Carlo Dell’Aringa, il relatore del provvedimento, si sta adoperando perché la Commissione vari al più presto il provvedimento, che il Pd non vorrebbe portare in aula.
Infine, sono da rilevare le prime cifre relative all’andamento del dibattito in corso nella Cgil in vista del congresso confederale in programma a Rimini dal 6 all’8 maggio. Non ha fatto rumore la notizia che la relazione di maggioranza abbia avuto il consenso del 97 e passa degli iscritti, perché quella di minoranza era sostenuta solo da Giorgio Cremaschi, che guida, appunto, un’esigua minoranza all’interno della confederazione. Ma nei numeri resi noti in questi giorni dalla confederazione ce n’era anche uno molto interessante. Perché è stato riferito che nessun emendamento presentato al documento di maggioranza è stato approvato, nemmeno quello presentato da Maurizio Landini, molto critico sul Testo unico per contrattazione e rappresentanza, che ha ottenuto il 15% dei consensi. Il che significa che la vera opposizione a Susanna Camusso non va oltre il 15%, cifra inferiore al quel 18% che raggiunse nell’ultimo congresso confederale il documento di minoranza sostenuto da Gianni Rinaldini.
Da rilevare come sempre in settimana si sia sviluppato un dibattito a più voci sul silenzio che regna sovrano tra il premier e le rappresentanze sociali, sindacati e organizzazioni datoriali. A questo argomento è dedicato su Il diario del lavoro un editoriale a firma di Massimo Mascini.
Contrattazione
Due accordi in settimana, il primo per il rinnovo del contratto nazionale del settore ombrelli e ombrelloni, il secondo per l’assistenza sanitaria alla Alenia Aermacchi. Ancora, il diario del lavoro riferisce in merito alle vertenze di Alcatel Lucent e Tirreno Power e al negoziato per il rinnovo del contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi di Confcommercio.
Opinioni
Il diario del lavoro pubblica quattro opinioni. La prima, firmata da Pierre Carniti, si sofferma sui temi della disoccupazione. La seconda, di Guido Mulé, riferisce sui contenuti dell’accordo raggiunto per Alenia Aermacchi. La terza, per la firma di Maurizio Ricci, sul fenomeno del ritorno in patria di tante aziende che avevano delocalizzato. L’ultima, di Mauro Soldera, un primo commento al decreto del governo su contratti a termine e apprendistato.
Note
Un articolo di Fernando Liuzzi sullo sciopero a oltranza portato avanti dai dipendenti del ministero degli esteri israeliano, che ha bloccato l’attività estera del governo di Gerusalemme per una lunga serie di giorni.
Interviste
Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, si sofferma sulle numerose critiche piovute in questi giorni sulla figura dei manager, invitando a distinguere il caso di pochi capi azienda, effettivamente superpagati, dalla massa dei dirigenti. Ancora, Azzurra Taraborelli ha intervistato Roberto Campo, segretario della Uil Abruzzo, sul fenomeno dei fondi europei verso la sua regione.
Documentazione
E’ possibile leggere su Il diario del lavoro i testi degli accordi raggiunti per il rinnovo del contratto del settore ombrelli e ombrelloni e per l’assistenza sanitaria alla Alenia Aermacchi. Ancora, sono stati pubblicati due documenti di Confindustria, quello intitolato “Per un’Europa della crescita”, che indica dieci priorità della confederazione per lo sviluppo, e quello del Centro studi con i dati sulla produzione industriale. Inoltre, è consultabile il rapporto del Comitato sulla libertà di associazione dell’Ilo, relativo al ricorso presentato dalla Cgil per le discriminazioni in Fiat. Ancora, Il diario del lavoro riporta i testi dei due documenti di maggioranza e minoranza del dibattito congressuale della Cgil e la relazione di Walter Schiavella al convegno della Fillea Cgil su Città future.