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Prampolini, si al vaccino obbligatorio per i dipendenti nel settore alimentare

Tommaso Nutarelli
Luglio22/ 2021

“Dobbiamo partire da un dato di fatto ossia che la pandemia non è ancora pienamente superata. Per mesi abbiamo ripetuto che l’unica via di uscita sarebbero stati i vaccini. E oggi, purtroppo, emergono dei dubbi sulla vaccinazione, che è indispensabile non solo per la salute fisica delle persone ma anche per la salute dell’economia”. Da queste premesse parte il ragionamento di Donatella Prampolini, vice presidente di Confcommercio e presidente della Fida, la Federazione italiana dettaglianti alimentare, al Diario del lavoro.

“Come presidente di Fida – prosegue Prampolini – ritengo che, qualora fosse necessario, si dovrebbe arrivare anche all’obbligo vaccinale per i dipendenti. Quello alimentare è un settore di vitale importanza, che non ha avuto stop nei primi mesi della pandemia, e che di certe non può permettersi di fermarsi. Fortunatamente non riscontriamo numeri alti di no vax nel nostro settore, e questo è un dato positivo. Sul fronte dell’obbligo del green pass per i clienti dobbiamo essere più cauti. Non possiamo pensare di escludere dall’acquisto del cibo alcune persone per non vaccinate. Vorrebbe dire limitare l’accesso a un bene primario, così come l’acquisto dei farmici. Inoltre, da un punto strettamente pratico, sarebbe impossibile eseguire un controllo su tutte le persone che entrano nei supermercati”.

Resta comunque aperto il confronto all’interno di Confcommercio, spiega Prampolini, per capire le esigenze delle varie categorie e gli strumenti più efficaci da mettere in campo. “Sicuramente non possiamo far gravare sulle aziende il peso di tutti gli adempimenti burocratici e dei controlli. Si tratta di un percorso che non può prescindere dal confronto ma senza posizioni ideologiche”.

Tommaso Nutarelli

Tommaso Nutarelli

Redattore de Il diario del lavoro.

Redattore de Il diario del lavoro.