Dopo il Rapporto di Bankitalia sull’andamento economico in Basilicata quello mensile dell’Istat. I numeri della sofferenza causata dalla pandemia sono ancora molto visibili nel nostro mercato del lavoro. Il dato di maggio, diffuso dall’Istat, pur mostrando una lievissima ripresa occupazionale nell’ordine dello “zero virgola”, mantiene intatta la criticità della maggiore difficoltà delle donne ad entrare e rimanere nel mercato del lavoro come testimoniano sia il dato della flessione occupazionale femminile, che l’ampio e strutturale gap delle lavoratrici rispetto ai lavoratori che presenta una forbice di 18,1 punti percentuali. Inoltre, nonostante resti purtroppo alto il tasso di disoccupazione, che dall’inizio dell’anno supera il 10%, quello dei giovani in cerca di occupazione è di ben 3 volte superiore.
Un segnale evidente che emerge dagli indicatori del lavoro di maggio, è che non ci sia ancora sicurezza nel domani. Ciò dimostrato dall’aumento congiunturale pari a “zero” degli occupati a tempo indeterminato, a fronte di un incremento dell’occupazione a termine, che ci informa come le imprese si stiano muovendo con prudenza.
Abbiamo più volte ribadito che è illusorio pensare di affrontare i nodi dopo Covid senza una visione di medio-lungo termine, di compromesso e di collaborazione tra forze che hanno gambe e testa nei diversi mondi sociali. Una svolta serve e la dobbiamo rivendicare qui nella nostra regione e nella dimensione nazionale. Il Pnrr non è un punto di arrivo, è l’innesco di una ripartenza. Un’opportunità di mettere mano dal basso ed in maniera organica alle proprie strategie con i differenti strumenti di programmazione. Come sindacato abbiamo le idee chiare, ne abbiamo discusso insieme qualche giorno fa nel corso degli esecutivi unitari in cui abbiamo ribadito la necessità non più rinviabile di un Piano strategico, come metodo di programmazione, per lo sviluppo della nostra regione. All’interno del nostro documento “Un patto per il lavoro e per il rilancio dopo la crisi” abbiamo attualizzato le nostre proposte, presentate da tempo alla Giunta regionale, in rapporto all’enorme mole di risorse che in Basilicata arriveranno.
Occorre dunque, subito, recuperare un quadro d’insieme, un grande progetto intersettoriale con l’apporto di sintesi della Presidenza in accordo con il sindacato. Perché il PNRR, dobbiamo spiegarlo bene a questa Giunta, non è solo materia della politica. Esso è un Piano che appartiene al Paese alla Regione, alla cittadinanza e la lavoro, ai giovani e agli anziani. Ecco perché la nuova pianificazione regionale deve prendere la forma di un vero Piano del lavoro. Questo è l’impegno strategico che chiediamo al Governo regionale.
La Uil lancia l’idea di nuovo sviluppo per il futuro della regione si basa su tre assi. Il primo asse è quello della promozione e della tutela della persona come parte di una comunità di lavoro, ma anche come attore e destinatario dei sistemi di protezione sociale, dell’ambiente naturale e culturale, come cardine della crescita umana e collettiva. Il secondo asse è la tutela dell’ambiente, dei borghi che si vanno spopolando, dei luoghi di valorizzazione delle risorse naturali, delle città patrimonio dell’umanità quale è Matera, delle acque e delle foreste regionali. II terzo è quello dell’intelligenza umana nell’uso delle nuove opportunità che la tecnologia e i nuovi media ci mettono a disposizione. Questi tre assi si articolano in azioni e obiettivi specifici coerenti e decisivi per mettere in moto le ‘aree di trasformazione strategiche’ della regione. Per vincere questa sfida è necessario un coordinamento straordinario e forte tra i diversi livelli di pianificazione e di monitoraggio della complessa maglia di obiettivi e di risultati da conseguire. Occorre una sorta di ‘Amministrazione ad hoc’, parallela a quella ordinaria, compartecipata dalle forze sociali, posta in capo alla Presidenza della Giunta. È in gioco la credibilità realizzativa di concertare e tradurre in nuovo sviluppo un’operazione storica di riforma della programmazione intorno ad un vero Piano Marshall di crescita post-pandemica.
In questo quadro, dove permangono ancora molte ombre e flebili luci, diventa importante supportare con tutti gli strumenti e le misure, sia emergenziali che non, il nostro tessuto produttivo ed occupazionale per uscire più indenni possibile da questo difficile e faticoso periodo. Sana collaborazione e continuo dialogo, tra Governo e Parti Sociali, dovranno essere il perno su cui costruire le fondamenta di un percorso di riforme delle politiche attive e passive che non lasci indietro nessuno.
In ragione di tutto ciò, riteniamo non più rinviabile e procrastinabile l’apertura di un confronto che parta dalla programmazione ed arrivi a definire un nuovo patto per lo sviluppo per la nostra regione. Diversamente non ci sarà altro tempo a disposizione per il rilancio dello sviluppo del territorio lucano dopo Covid e la risposta unitaria dei sindacati confederali sarà quella di indire la mobilitazione generale delle forze sociali a supporto di un nuovo modello di sviluppo, per cui chiameremo ad esprimersi e battersi larghi settori della popolazione lucana desiderosa di cambiare. Con il nuovo sindacato e con le nuove generazioni lavoriamo per costruire la regione sociale, del miglioramento e della innovazione per camminare insieme.
Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UIL Basilicata