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Sindacati, in piazza per contratto e salario

redazione
Novembre05/ 2020

I lavoratori metalmeccanici scioperano per il rinnovo del contratto. Lo dice il segretario generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, sottolineando che “Federmeccanica non è disponibile a dare nemmeno un euro” di aumento salariale “oltre l’inflazione”.

Le tute blu “sono state considerate indispensabili” durante il lockdown, aggiunge, e “adesso non si vuole riconoscere il loro valore economico, che significa anche sociale. Lo sciopero è per il salario, l’occupazione e la sicurezza sul lavoro. Non è accettabile che i metalmeccanici siano considerati indispensabili e poi si dica loro ‘zitti, lavorate e fatevi da parte perché non è il momento di rivendicare i diritti’. Era proprio il momento di fare lo sciopero”.

“Ci aspettiamo che Federmeccanica cambi posizione e apra un tavolo di trattative”, ha aggiunto la leader della Fiom.

“Ci aspettiamo di fare un contratto giusto – ha detto – che riconosca salario ai lavoratori, che intervenga sulla precarietà, che riconosca i diritti e che salvi l’occupazione. Ci aspettiamo che ai metalmeccanici, considerati indispensabili in questo Paese anche durante la pandemia, venga riconosciuto il loro valore”.

A una anno dalla sua scadenza il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici “non può più attendere”. Lo ha sottolineato il leader della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, secondo cui “questo è il momento di rinnovarlo e lo sciopero di oggi non è anacronistico e velleitario. Vuole recuperare un tavolo di trattativa che affronti il tema del salario e dei diritti in chiave moderna”.

Lo sciopero e le manifestazioni in tante piazze italiane “assume anche un altro – ha aggiunto – alla vigilia di nuovi provvedimenti che chiudono le città, la pressione da parte nostra è per avere occupazione e garantire l’occupazione per tenere aperte le aziende, far ripartire e tenere l’industria metalmeccanica attiva”.

“Ognuno faccia il proprio mestiere e quello del sindacato è mettere in campo azioni per rivendicare il giusto. Quella di Roma è un’unica piazza che riempie il Paese di messaggi e contenuti. L’industria metalmeccanica è la principale spina dorsale, è ripartita e serve dunque un contratto. Questo è il tempo, vogliamo accelerare il confronto con Federmeccanica”.

“La contrattazione non va in cassa integrazione. Il rinnovo è un vaccino sociale. Federmeccanica sa che siamo negoziatori e che abbiamo testa sulle spalle, ma sa anche che siamo determinati”, ha spiegato il segretario della Fim

“Dobbiamo discutere delle crisi aperte, dalla Whirlpool all’Ilva. Bisogna rinnovare il contratto. Se Federmeccanica non ci convoca, dobbiamo continuare a manifestare.

Non c’è alternativa a questo. La nostra piattaforma si traduca in contratto e questo è l’impegno che dobbiamo assumere”. Lo ha detto il leader della Uilm, Rocco Palombella, dal presidio in piazza Esquilino a Roma a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

TN

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